di Franco Cesario, Prc Assisi

Cercare di arginare quella che è stata definita, forse avventatamente, “un’ondata di furti” negli ultimi tempi con un maggiore impiego dei Volontari per Assisi sembra davvero una proposta risibile, e per vari motivi.

Lungi da noi di Rifondazione Comunista negare che vi sia un problema di sicurezza urbana accentuata dalla crisi economica e dalla precarietà del lavoro, ma incentivare un corpo come quello dei Volontari risulta uno schiaffo alle forze dell’ordine, competenti e preposte al compito per legge.

Sono ben altre le misure da mettere in campo per poter instaurare una vera e propria sicurezza democratica, più consona alla tradizione di pace e di solidarietà di Assisi e più giusta perché tendente a smorzare la lotta individuale che il neoliberismo ha creato fra i penultimi e gli ultimi della nostra società.

Misure concrete ed immediate possono andare da una maggiore illuminazione delle strade (ce ne sono tante al buio soprattutto nelle frazioni), alla installazione di cabine di richiesta di sos immediato, alla istituzione di centri sociali vitali e in grado di far vivere la città e di creare una vera socializzazione fra tutti gli abitanti di un quartiere e contemporaneamente di cancellare tutte quelle zone grigie che fanno le nostre città decadenti.

Misure concrete, ripetiamo, attuabili, non demagogiche e non egoistiche, che non stimolano un sentimento di paura ma che cercano, al contrario, di dare una speranza e una svolta vera e positiva senza ricorrere a chiare scorciatoie con le quali si crede di avere la coscienza apposto.
 

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