ROMA - L'effetto Libia si abbatte sul prezzo dei carburanti. Secondo quanto emerge dalle rilevazioni di Quotidiano Energia, i listini di benzina e diesel del leader del mercato nazionale, Eni, guadagnano in un colpo solo due centesimi al litro. La verde passa a 1,536 euro, il gasolio a 1,426 euro. Una crescita di ben 4 centesimi in otto giorni, che riporta i prezzi a livelli che l'ultima volta si erano registrati nel luglio del 2008, prima dello scoppio della crisi finanziaria internazionale. Ma il maxi-aumento non riguarda solo Eni: anche Esso e Q8 ritoccano i loro prezzi verso l'alto di un centesimo.

All'origine di questa dinamica, l'incertezza sugli approvvigionamenti delle raffinerie che ha scatenato una raffica di aumenti dei prezzi dei prodotti raffinati in Mediterraneo: la benzina ha raggiunto i 975,50 dollari la tonnellata (+11,50), il diesel i 963,25 (poco meno di 20 dollari in più).

Dinamica che investe soprattutto il Sud, dove la benzina è arrivata a 1,565 e, considerando le addizionali locali, oltre i picchi di tre anni fa. La verde in Campania arriva a costare 1,596 euro al litro (mentre il minimo si registra in Veneto a 1,529 euro/litro). Per il gasolio il valore massimo alla pompa in Sicilia, 1,469 euro al litro. Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,789 euro/litro registrato nei punti vendita Eni e lo 0,799 euro/litro degli impianti Q8 (0,771 euro/litro le no-logo).

Nel dettaglio, la media dei prezzi praticati della benzina (in modalità servito) va dall'1,521 euro/litro degli impianti IP e Tamoil all'1,536 dei punti vendita Eni (no-logo a 1,445 euro/litro). Per il diesel si passa dall'1,410 euro/litro delle stazioni di servizio Tamoil all'1,426 rilevato negli impianti Eni (le no-logo a 1,355). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,789 euro/litro registrato nei punti vendita Eni allo 0,799 euro/litro degli impianti Q8 (0,771 euro/litro le no-logo). 

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