LE COSE SEMPLICI
In un anno l’inflazione è balzata dall’1 al 10 per cento. Siccome non esiste più nessuna forma di adeguamento dei salari, stipendi e pensioni al costo della vita (scala mobile), significa che un salario o stipendio o pensione medio (poniamo 1500€), perde 150€ al mese, 1.950€ all’anno. Aggiungiamo che le persone semplici, che hanno piccoli risparmi, non sanno districarsi nel mondo della finanza, e - dunque - anche quel piccolo gruzzoletto che hanno da parte, con una inflazione al 10 per cento, rapidamente si ridurrà. Per chi ha tanti soldi (alte entrate, alti risparmi e tante proprietà) il danno non avrà nessuna ripercussione sulla loro vita. Per chi già ora fa fatica ad arrivare a fine mese o usava la tredicesima per fare un po’ di vacanze, la ripercussione sarà grave e inciderà sulla propria concreta condizione esistenziale.
Ciò dovrebbe renderci ancor più consapevoli di quanto sia folle - per il nostro Paese - usare le poche risorse che ha a disposizione per aumentare le spese militari e quanto sia sbagliato appoggiare sanzioni che danneggiano prima di tutto noi stessi (anche in questo caso i più deboli).
Penso sia il momento di organizzare una reazione. Non mi aspetto nulla da chi sostiene questo governo, ma dalla Cgil e dalle forze politiche di sinistra che sono all’opposizione, me lo aspetto. Un bello sciopero generale nazionale di 8 ore per rivendicare un giusto salario. Se non ora quando?
 

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