PERUGIA - Una volta compiuti 18 anni hanno solo un anno di tempo per diventare cittadini italiani, ma molti giovani stranieri non lo sanno e perdono così un’opportunità: ha preso il via oggi l’azione divulgativa voluta dalla Regione Umbria in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale per far conoscere ai giovani stranieri di seconda generazione nati e residenti in Umbria che la legge “91/1992” (art. 4 comma 2), permette loro di diventare cittadini italiani attraverso una semplice dichiarazione di volontà da rendere all’ufficiale di stato civile del proprio Comune di residenza, entro un anno dal compimento della maggiore età.

Stamani, primo giorno dell’avvio ufficiale dell’azione, la vicepresidente Casciari e il direttore dell’USR, Maria Letizia Melina, hanno incontrato gli studenti dell’IPSIA di Perugia e studenti di altri Istituti superiori tra cui Pieralli, Di Betto, Alessi, Giordano Bruno, Pascal, per informarli su questa opportunità. Nel corso dell’incontro, durante il quale è stato proiettato il docufilm “18 Jus Soli” realizzato dal regista italo-ghanese Fred Kuwornu, agli studenti è stato distribuito un vademecum illustrativo relativo alla tematica e una copia della Costituzione italiana. Erano presenti anche il dirigente scolastico dell’Istituto, Elio Boriosi, l’avvocato Francesco di Pietro, dell’associazione studi giuridici immigrazione, Ismael Ademi e Jaska Singh della RETE G2- SECONDE GENERAZIONI.
“Tanti tra voi come ‘seconda generazione’ – ha detto la vicepresidente rivolgendosi ai ragazzi – sono sospesi tra due culture. Una condizione questa, talvolta difficile, ma anche ricca di opportunità per favorire legami tra patrimoni di conoscenze diversi. In attesa di un’evoluzione della normativa nazionale sull’acquisizione della cittadinanza verso un modello di ius soli che ne permetterebbe l’immediata acquisizione al momento della nascita, il desiderio che abbiamo è che possiate approfittare dell’opportunità di diventare cittadini italiani che la legge attualmente in vigore permette. Ciò è già possibile al raggiungimento della maggiore età, per coloro che, nati in Italia, vi abbiano vissuto continuativamente fino a diciotto anni. Infatti, basta una semplice dichiarazione di volontà, corredata da documentazione, da rendere all’ufficiale di stato civile entro un anno dal compimento della maggiore età”.

“Molti giovani nati in Italia, figli d’immigrati – ha aggiunto Casciari - tuttavia, non sono sufficientemente informati su questa possibilità e sull’impatto che questa può significare per la propria vita in termini lavorativi e di diritti civili. Nel vademecum che vi abbiamo consegnato sono contenute tutte le informazioni relative alla procedura per l’ottenimento della cittadinanza comprese quelle relative ai giovani figli di immigrati che però non sono nati in Italia”.

Concludendo la vicepresidente ha informato i ragazzi di una proposta di riforma che ha appena visto concludersi la campagna di raccolta firme “L’Italia sono anch’io” da parte di diverse associazioni: “la ridefinizione del concetto di cittadinanza rappresenta una delle grandi sfide della democrazia contemporanea visto che i giovani immigrati già oggi rappresentano il 22 per cento degli stranieri residenti nel Paese e quelli nati in Italia il 13,5 per cento – ha riferito – Come istituzioni quindi, dobbiamo farci carico delle aspettative delle seconde generazioni di immigrati, pensandoli come nuovi italiani, partendo dal presupposto che, solo attraverso la partecipazione, la vita democratica diventa una realtà, fatta di diritti e di doveri”.
 

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