Prosegue solo il prelievo dei cinghiali fino al 31 marzo - Non solo caccia ma attività di ripopolamento per salvaguardare biodiversità e ambiente

(AVInews) – Perugia, 16 mar. – Federcaccia Perugia fa un bilancio della stagione venatoria 2021/2022 che si è appena chiusa, il 16 marzo, con le ultime specie cacciabili indicate in calendario, daino, capriolo e cervo, mentre prosegue il prelievo dei cinghiali fino al 31 marzo.

“Nonostante il Covid, la crisi economica generale e tutte le altre problematiche, la sezione comunale di Federcaccia Perugia – ha sottolineato il segretario Gabriele Sorci –  ha concluso l’anno 2021 riportando un calo irrisorio di sole 27 unità e un importantissimo utile di bilancio. Questo senza privarsi del consueto e dispendioso ripopolamento nel territorio di 360 fagiani e 38 lepri, del mantenimento di una sede distaccata nella frazione di Bosco, con un servizio costante e professionale per tutti i soci e per tutto l’anno, con un nucleo di persone volontarie che con sacrificio e dedizione hanno, in collaborazione anche con cacciatori provenienti da altre realtà associative, rilanciato due zone di ripopolamento e cattura fondamentali per il territorio perugino e limitrofo, come quelle delle Ville e Castel del Piano. Le sfide saranno sempre maggiori, ma noi ci siamo, ci saremo sempre e la nostra voce continuerà ad essere ascoltata perché è la vostra voce”.

“Un’altra stagione venatoria si è chiusa – ha proseguito il presidente Paolo Raspa –, per alcuni sicuramente ricca di emozioni, per altri meno, ma sicuramente caratterizzata da mille sfide contro chi continua a non voler comprendere l’importanza della nostra attività per la salvaguardia della biodiversità e dell’ambiente. Nessuno infatti come il cacciatore ha un contatto diretto con la natura e ne conosce ogni anfratto. Ma gli attacchi sono continui. Le associazioni ambientaliste, strumentalizzando le nostre attività, vogliono farci apparire come degli assassini e cercano in tutti i modi di ostacolarci. A questo si aggiungono le costanti modifiche normative europee e nazionali e le numerose restrizioni che ogni anno ci sottraggono qualcosa”.

“Lo scorso anno – ha ricordato Raspa – abbiamo dovuto registrare, con amarezza, la perdita completa di una specie cacciabile di rilevante importanza come la tortora dal calendario venatorio per la mancanza di un piano di gestione nazionale. Tutto questo si può combattere solo grazie ad un continuo lavoro tecnico scientifico da una parte ed una ferma posizione nei confronti del mondo politico dall’altra. Entrambe però hanno bisogno di essere portate avanti da un’associazione forte, seria, decisa e per questo riteniamo doveroso ringraziare tutti gli associati per la fiducia che anche nel 2021 hanno dato ad una delle sezioni Federcaccia più grandi d’Italia”.

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