(Di Ciuenlai) – Finita la “stagione buona” riprendiamo con i contributi per rispondere alla domanda “Chi ha sbiancato l’Umbria Rossa” Oggi pubblichiamo l’intervista a Marco Mandarini, laurea in Scienze Politiche, tesi di economia sul mercato del lavoro collaboratore del Cespe (Centro studi di politica economica del PCI), membro della Commissione regionale economica e responsabile della commissione operaia comprensoriale dello stesso partito nella seconda metà degli anni 70. Nello stesso periodo è stato segretario politico di Gino Galli numero 1 del partito in Umbria e segretario della sezione del Pci di Fontivegge, la più grande della città.

Chi ha smacchiato l’Umbria Rossa? Un deficit di passione civile da parte delle classi dirigenti umbre di sinistra.

Un concetto considerato largo- Quando parlo di sinistra alludo sia a quella radicale ancora legata a vecchi parametri ideologici, che ancora pensa che lo scontro sia fra salariati e imprenditori, schema che la storia ha dimostrato essere superato, sia quella riformista appiattita su modelli neoliberisti.

Mi sembra di capire che non ti piace, nessuna delle due? Hai capito bene. Non c’è consapevolezza tanto nell’una che nell’altra che il vero nemico dell’umanità è il capitale finanziario, che ha un immenso potere sovranazionale.

Che fare per combattere questo strapotere? Intanto prenderne coscienza  e orientare le masse dei cittadini.  Il Bildemberg o la commissione trilaterale sono realtà concrete non narrazioni dei complottisti. E poi sarebbe importante impostare una politica economica e culturale basata su Keynes. Questa visione lungimirante del grande economista inglese è stata stravolta soprattutto in Italia. L’intervento statale in economia, si è risolto con le partecipazioni statali, carrozzoni burocratici che non avevano niente in comune con l’idea del grande Maynard di investimenti produttivi nelle infrastrutture ecc.

Quindi esiste un potere occulto. Il pianeta è in mano ad un gruppo di criminali che vogliono un nuovo ordine mondiale. Tredici famiglie  detengono il vero potere e hanno interessi in tutti i gangli vitali dell’economia e pur di realizzare profitti non lesinano a distruggere l’ambiente e quindi le persone. Le multinazionali hanno fatto sempre i loro interessi ma adesso sono entrate a gamba tesa, su due settori che in qualche modo fino a poco tempo fa avevano risparmiato il settore agricolo/alimentare e quello sanitario. Faccio due esempi. Nel primo caso per ottenere maggiori ricavi si sta distruggendo la diversità delle colture, puntando a monocolture con cibi a cui è stato modificato il dna. Non sappiamo questi interventi alla lunga, quali conseguenze possono avere sulla salute delle persone. Il secondo caso si riferisce alle industrie farmaceutiche. Ci sono molti fatti che comprovano che le stesse non sono interessate alla salute delle persone, ma come tutte le spa devono avere un profitto alla fine dell’anno, si devono creare malati per vendere le medicine, si devono creare pandemie per rendere vaccini.

Questa è forte. Su questo tema così complesso il pd ha assunto una posizione veramente superficiale e pericolosa. Qui non si tratta di essere contro i vaccini. Le tematiche da approfondire sono legate a tre grandi questioni: a) La scelta del decreto legge è molto grave. Intorno a questi temi occorre una discussione ampia , ci deve essere libertà di scelta, così concepito questo provvedimento lede i principi costituzionali del diritto allo studio e del diritto alla salute. Perché non si ascoltano quei medici e ricercatori (quelli meno asserviti al pensiero unico) circa 1/3 del totale che esprimono parecchie perplessità sia di metodo che di merito. Venti anni fa la percentuale di bambini autistici era di uno su 10.000 oggi uno su 80. Vogliamo capire che sta succedendo senza trarre conclusioni aprioristiche. B) Qui è in discussione la qualità dei vaccini, questi devono essere puliti e non contenere alluminio, mercurio, formaldeide. Alle industrie i vaccini costano poco, e rendono molto ecco perché sono così scatenate nella loro propaganda scientista, non scientifica. Alle case farmaceutiche interessa vendere, per esempio in Italia 500,000 dosi, la qualità della produzione se poi si trovano dentro tutti questi residui tossici, per loro non è importante. C) Il numero dei vaccini obbligatori in Italia, è molto al di sopra della media europea, (non dimentichiamo che vengono effettuati su bambini che hanno due mesi e che hanno il sistema immunitario in formazione). Come mai l’Italia è stata scelta per questa vaccinazione di massa, a molti analisti non è sfuggito che questa ossessione per i vaccini è scaturita dopo il viaggio della Lorenzin negli Stati Uniti ospite dei dirigenti della Glaxo.

Parlavi anche di ambiente- Non in astratto, voglio parlare di Geoingegneria. La World Meteorological Organisation ha comunicato ufficialmente che dal 2000, 26 paesi fanno esperimenti sull’atmosfera terrestre. Generali dell’aereonautica italiana hanno riconosciuto questi fenomeni e anche il Senato americano ha dovuto confermare questi fatti. Perché il pd quando si affrontano certi argomenti dice che queste non sono cose serie, e bolla come complottisti i ricercatori che denunciano questi avvenimenti. Tra l’altro questi accordi, nel silenzio più generale, furono stipulati fra Berlusconi e Bush. Ufficialmente all’inizio, questi esperimenti venivano fatti per rendere più fluide le comunicazioni satellitari e combattere l’effetto serra. Ma siamo sicuri che siano questi i veri motivi, e che invece non sia in atto una guerra climatica. Molti scienziati indipendenti sostengono che queste nano particelle (alluminio, cadmio, stronzio) irrorate nelle nubi sono responsabili dell’inquinamento ambientale e l’aumento vertiginoso di malattie tumorali a cui assistiamo. Le scie chimiche non sono un invenzione, basta guardare il cielo. La scia di condensazione di un aereo scompare dopo 15/18 secondi, le strisce bianche che vediamo in cielo, durano giornate intere.

Salute, ambiente, poi? Questione sovranità nazionale, perché questo tema lo regaliamo alla destra. Difendere gli interessi nazionali dalla tecnocrazia europea dovrebbe essere uno degli obbiettivi principali di una forza progressista. Difendere le nostre tradizioni, le nostre radici, non significa essere nazionalisti. E’ vero o non è vero che il parlamento italiano, come tutti gli altri hanno poteri limitati perché alla fine le politiche  economiche le decide la Bce. Ma queste ingerenze avvengono anche in altri ambiti.

Per esempio? Pensiamo ai diritti civili.

Fammi capire? Conosci la questione Gender? Anche qui c’è una falsa ideologia di sinistra, e il pd ha preso una posizione ambigua  rispetto a questa aberrazione che viene proposta nelle scuole sui nuovi programmi. Secondo questa ideologia non esisterebbe nessuna differenza fra uomini e donne, esisterebbero solo le persone e poi sarebbe la società che le orienta verso un genere o l’altro, per cui il proprio sesso si può scegliere  o variare volta per volta. Una cosa è la legge contro l’omofobia, rispetto alla quale sono totalmente d’accordo, un conto è pensare che le identità sessuali maschile/femminile sino un fatto puramente culturale. Qui sta sfuggendo una cosa cruciale, il nuovo ordine mondiale sta mettendo in discussione l’antropologia dell’uomo. Una persona che non ha identità sessuale è più facilmente manipolabile dai mass-media da qui il famoso slogan: produci, consuma, prega. Anche su questo si evidenzia il grave deficit culturale di tutta la sinistra, incapace di leggere i cambiamenti in atto nella società.

Agghiacciante ? Agghiacciante è che lo schieramento progressista, non riesce a cogliere il legame che c’è fra tutte le questioni che accennavo e come facciano parte di un disegno criminale più alto. Questa crisi è di sistema, senza una nuova visione il crollo dell’economia, il collasso delle istituzioni, sono prospettive, tutt’altro che improbabili.

Ma la gente si occupa di altro, no? Giustamente la gente si occupa del quotidiano, le forze politiche dovrebbero alzare il livello della complessità. Su questioni attuali quali il job act, migranti, legge elettorale c’è  un importante dibattito in corso, e i cittadini  in qualche modo riescono a farsi un’idea, io invece ho preferito trattare questi temi che invece sono letteralmente silenziati o manipolati.

E l'Umbria come si colloca in questo scenario? Parliamo dell’Umbria, nel corso degli ultimi 10 anni ogni cittadino italiano ha perso in media 3000,00 euro di reddito pro-capite in  Italia e 5000,00 in Umbria rispetto ai livelli pre-crisi, andiamo peggio delle regioni meridionali.

Qualcuno ha delle colpe? Certo, e anche qui ci sono responsabilità delle classi dirigenti, che non hanno saputo concentrare tutte le risorse  (europee, nazionali, regionali) su alcuni obbiettivi concreti che diventassero poi volano per il resto dell’economia. Secondo me però ci sono altri aspetti da valutare al di là delle grandezze finanziarie, del pil ecc..

Spiegaci meglio   Bisogna utilizzare anche altri parametri: la qualità della vita, le vera indicatrice del benessere delle persone che è fatto anche di valori immateriali e intangibili. L’Umbria su questo può aver molto da dire, non solo possiamo rilanciare la nostra economia, ma dare un contributo allo sviluppo evolutivo del pianeta. L’Umbria piccola regione, ma dal grande cuore, può fornire un modello culturale, economico, sociale, morale per il terzo millennio. Cerco di farmi capire. La nostra regione ha una tradizione spirituale sia religiosa che laica. Pensiamo a San Francesco, San Benedetto, ma anche a Pietro Ubaldi o Aldo Capitini. Nel XIII E XIV secolo il nostro territorio era al centro del mondo culturale di quel periodo storico, ora siamo periferici nel mondo globalizzato. Possiamo tornare ad essere baricentrici, se diventiamo consapevoli che sul tema della spiritualità che è stato il tema fondante del nostro territorio possiamo costruire un progetto di alto respiro. Le cose non vanno bene nel pianeta perché i valori olistici dei nostri intellettuali non sono stati al centro delle agende politiche dei governi, pensiamo al tema dell’ambiente, dell’etica, del dialogo interreligioso.  L’idea vincente è quella di aggiornare il pensiero mistico francescano o l’universalismo di Ubaldi e Capitini alla luce delle più moderne scoperte scientifiche (fisica quantistica, biologia evolutiva, neuroscienze). L’Umbria potrebbe diventare un laboratorio permanente, una scuola di alta formazione, nel quale gli scienziati di tutto il pianeta confrontandosi con la nostra tradizione si incontrano per cambiare questo paradigma scientifico obsoleto contribuendo a passare da una società egocentrica ad una civiltà ecocentrica.

Insomma vedi o non vedi qualche speranza per la sinistra? Io vengo da questo mondo e mi dispiace che sta perdendo tutti gli ultimi treni che passano, non mi faccio troppe illusioni, ce la può fare solo se riuscirà a indicare un modello di società più umana.

 

Le interviste i gli interventi precedenti

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