di Armando Allegretti

PERUGIA - Dalle 15,30 di oggi pomeriggio, all'interno del Vescovado in PIazza IV Novembre, i tre giovani ex ospiti di Case Famiglia gestite dalla Caritas, che nelle ultime settimane avevano denunciato un sacerdote per molestie fisiche, sessuali e psicologiche, starebbero dando la loro versione dei fatti alla Commissione d'Inchiesta della Curia di Perugia e Città della Pieve, istituita proprio per far luce sui fatti dopo che la prima denuncia risale al 2008.

La deposizione dei tre presunti molestati non era prevista, ma si è resa necessaria dalla presenza delle Iene - con l'inviato Giulio Golia - che hanno praticamente preso di sorpresa lo staff del Vescovo Monsignore Bassetti al quale si chiedeva un incontro urgente per capire il loro parere sulle molestie.

L'alto prelato dopo aver cercato di uscire dall'accerchiamento delle Iene - optando per una uscita in auto - ha praticamente organizzato un incontro tra i giovani con il loro avvocato e la commissione di inchiesta della Curia. Un incontro importante che unito all'impegno della magistratura riapre di fatto un caso spinoso che era venuto alla luce dal 2008 ma senza attirare il giusto clamore mediatico. Attualmente il parroco accusato di molestie sarebbe stato rimosso dal suo incarico e non sarebbe più in Umbria. Le parti offese affermano che sia totalmente irrintracciabile.

Con quella depositata oggi da un 32enne in procura a Perugia sono tre le denunce di giovani che sostengono di essere stati molestati da un sacerdote che gestisce alcune comunita' di recupero, mentre erano ospiti. Tutti i ragazzi sono rappresentati dagli avvocati Alessandro Fratini e Federico Mazzi. Il 32enne, insieme ad altre due presunte vittime hanno chiesto e ottenuto di essere ascoltati dalla commissione d'inchiesta istituita dalla Curia di Perugia sulla vicenda. Il caso era stato portato alla luce dalla trasmissione 'Le Iene'. Una troupe stamane ha tentato di avvicinare il vescovo di Perugia, Gualtiero Bassetti, nel corso di una funzione religiosa nel capoluogo umbro senza riuscire nell'intento.

Su quanto riferito dai ragazzi agli organi ecclesiastici la diocesi mantiene un riserbo assoluto. I lavori dell'organismo, secondo quanto si è appreso, sono infatti coperti dal segreto. Sulla vicenda è intanto intervenuto don Paolo Giulietti, vicario generale dell'arcidiocesi. "E' nostro interesse far chiarezza sulla vicenda e conoscere la verità" ha detto. Il vicario ha quindi confermato che il sacerdote al centro della vicenda ''non è più negli ambienti in attesa di chiarimenti". Su sua richiesta è stato infatti sospeso dall'attività pastorale.

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