La risorsa più preziosa della Cascata, oltre la sua bellezza, è la professionalità dei suoi operatori. Il raggiungimento di circa 485mila visitatori nel 2022 alla Cascata delle Marmore è un’ottima notizia per la città di Terni. Come lo sono i 4 milioni di euro entrati nelle casse del Comune di Terni, relativamente al 2022. Un risultato molto importante, raggiunto attraverso una forte presenza sui media, lungo tutto il corso dell’anno. Ma anche grazie ai fondi ed ai progetti presentati dalla Fondazione Carit destinati alla promozione e valorizzazione turistica. 

Quel che ancora manca è una visione, un progetto volto a rendere conoscibile e visibile ai turisti, la definizione di un circuito turistico-culturale che ruoti intorno alla Cascata delle Marmore e restituisca connessione e promozione di tutto il territorio. Una realtà che deve essere il perno attorno al quale ridefinire l’immagine attrattiva della città ed il punto di partenza per un processo di promozione dell’Umbria meridionale in grado di valorizzarne l’immagine e la riconoscibilità. Non basta quindi gioire dei risultati in termini di presenza, un’amministrazione capace deve immediatamente potenziare e sopratutto risolvere limiti gravi emersi negli anni, a partire dalla risorsa umana. 

Il primo aspetto che ci preme focalizzare, è la mancata  valorizzazione del gruppo degli operatori “storici” in servizio alla Cascata delle Marmore che in parte hanno anche lavorato nel corso degli anni scorsi al Caos e/o a Carsulae, avvicendandosi nelle varie gestioni, e che oggi ammontano a 12 unità. 12 operatori per decine di migliaia di turisti, con punte estive di ingressi quotidiani altissimi. A questi operatori occorre restituire condizioni professionali all’altezza dello sforzo richiesto. 

Questo gruppo di operatori è stato impiegato per numerosi anni, fino al 2015, con contratti a progetto. Un trattamento decisamente iniquo per le responsabilità richieste. Dal 2019 in poi, il Comune di Terni ha inteso togliere a questi lavoratori, attraverso le clausole dei bandi di appalto, diverse competenze decennali e ventennali, quali per esempio la sorveglianza dei sentieri, le visite guidate, la gestione del bookshop, la gestione programmata dei gruppi organizzati. Dal 2019 l’amministrazione comunale ha scelto quindi di ingaggiare guide turistiche e/o escursionistiche, di cui non viene messa in alcun dubbio la professionalità, piuttosto che valorizzare l’esperienza pluriennale degli operatori. Operatori qualificati dalla lunga esperienza sul campo che ad oggi si occupano di attività di front-office che, al netto delle competenze tolte negli anni, svolgono mansioni di biglietteria e sorveglianza nelle postazioni del parco. 

È bene ricordare che questi operatori si rapportano, nei periodi di massima presenza, con punte quotidiane di 9-10mila turisti. Accolgono, informano e sono di fatto il motore del parco della Cascata. Un’impegno che permette di raggiungere quegli importanti risultati di flusso. È bene ricordare che per il raggiungimento degli obiettivi sono stati elargiti premi economici ai dirigenti di area. Nessun premio o riconoscimento per gli operatori che sono parte fondamentale di quei risultati. A tutti questi lavoratori e lavoratrici occorre finalmente riconoscere una congrua valorizzazione, una giusta stabilizzazione dopo tanta precarietà e diverse condizioni di appalto al ribasso.

Partito della Rifondazione Comunista SE - Federazione di Terni 

Condividi