AIFA Onlus, Associazione Italiana Famiglie ADHD, da sempre attiva sul territorio umbro, continua ad organizzare negli anni, in particolare in ottobre (mese della consapevolezza Europea dell’ADHD www.adhdawarenessmonth.org) iniziative nella regione al fine di far conoscere il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, sfatarne i pregiudizi, stimolare un confronto con i cittadini e le istituzioni.

L’evento “Le parole e la vita raccontano l’ADHD” ha l’obiettivo di far conoscere e raccontare il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività, attraverso voci ed esperienze che si fondono con il vissuto quotidiano delle persone, che ha come filo conduttore il romanzo “IO, PAJATOSTA” (Bertoni editore)  della scrittrice ternana Sandra CECCARELLI, in cui è narrata la storia romanzata di una famiglia adottiva che nel 2000 ha celebrato il proprio Giubileo con una adozione internazionale.

Dopo qualche tempo dall’arrivo in Italia, si scopre che il bambino, oggi giovane adulto, ha l’ADHD, Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività. Entrata subito in contatto con AIFA onlus, la famiglia è impegnata da oltre 15 anni insieme all’Associazione Italiana Famiglie ADHD affinché anche in Italia il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività possa essere appropriatamente valutato, diagnosticato e trattato secondo la letteratura scientifica, con specifiche linee guida e normativa di riferimento.

Per divulgare in modo semplice la conoscenza dell’ADHD e con l’auspicio di sfatare i falsi miti sul Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, l’autrice attraversa la vita di Vlad, il protagonista, con leggerezza e profondità nello stesso tempo, dando al lettore la possibilità di conoscere una storia complessa, ma traboccante di amore e gioia di vivere.

L’appuntamento è per sabato 2 ottobre 2021 a Perugia alle ore 16,00 presso la Sala della Fondazione Sant’Anna, viale Roma 15. E’ prevista anche una diretta Facebook dell’evento, che sarà fruibile collegandosi alla pagina Facebook “IO, PAJATOSTA”. https://m.facebook.com/pajatosta/

Tra gli invitati hanno assicurato la loro presenza: Leonardo VARASANO - Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Francesca BARBANERA -  Neuropsichiatra Usl Umbria1, Jean Luc Bertoni, titolare Edizioni Bertoni,  Tommaso BORI - Consigliere Regionale della Regione Umbria, Paola CASUCCI - Dirigente Programmazione Sanitaria della Regione Umbria, Sandra CECCARELLI – Scrittrice ed insegnante, Paolo DE LUCA  - Referente Regionale A.I.F.A. onlus per  l’Umbria; Paola FIORONI -Consigliere Regionale e Vice Presidente Assemblea Legislativa Umbria; Maria Pia SERLUPINI – Insegnante e già Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza Regione Umbria. Sono previste anche le testimonianze di persone e/o familiari con ADHD.
 

A causa delle misure di contenimento previste per il Covid 19, la presenza consentita in sala è di 67 persone, relatori compresi. Le iscrizioni saranno quindi accettate in ordine di arrivo fino al raggiungimento del numero massimo consentito, tramite sms o whatsapp al numero telefonico 328.6650216 (indicando nome, cognome e provenienza) ed esibendo obbligatoriamente all’ingresso nella sala il Green Pass o tampone eseguito entro le precedenti 48 ore.
 

L'ADHD, Attention Deficit Hyperactivity Disorder, acronimo inglese del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, è inserito nel DSM5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione nel 2013) tra i Disturbi del Neurosviluppo con una prevalenza di ADHD circa nel 5% dei bambini e circa nel 2,5% degli adulti.

In Umbria, la stima è di 930 minori tra i 6 ed i 17 anni con ADHD grave (su circa 4.650 minori con ADHD da lieve a grave) mentre gli adulti con ADHD tra i 18 ed i 67 anni (maggiorenni in età lavorativa) sarebbero circa 13.600.

(Elaborazioni di AIFA Onlus, Associazione Italiana Famiglie ADHD, utilizzando le prevalenze di ADHD indicate nel DSM5 con i dati ISTAT di popolazione al 1 gennaio 2020).
 

Tra le conseguenze più diffuse dell’ADHD non trattato – ricorda AIFA Onlus, Associazione Italiana Famiglie ADHD, ci sono l’abbandono degli studi, la perdita del lavoro, separazioni, frequenti incidenti e ritiro della patente, trascurare la propria salute, fino ad arrivare all’uso di sostanze e al commettere reati. Invece, un corretto trattamento dell'ADHD può consentire alla persona, sia un regolare svolgimento degli studi, sia l'avvio di un buon percorso lavorativo favorendo il raggiungimento dii una soddisfacente vita affettiva e sociale.

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