PERUGIA - La proposta di legge regionale proposta da Massimo Buconi in materia di tutela del tartufo nero pregiato umbro doc va integrata.

In particolare, l’Adoc umbra chiede che venga inquadrata con precisione la figura del raccoglitore “dilettante e occasionale”, così come prevista dalla legge 311/2004. In Umbria sono presenti 5.500 raccoglitori di tartufi. Nei 21 comuni in cui si raccoglie il tartufo nero doc – vedi Valnerina – sono censiti 200 raccoglitori. Alla luce di questo e a seguito della recente proposta di legge avanzata in Consiglio regionale da Massimo Buconi, l’Adoc chiede che lo stesso testo venga integrato e rafforzato.

In particolare, come sottolinea il presidente dell’associazione umbra, Angelo Garofalo, “perché non si intravede una vera tutela del consumatore: la normativa regionale, così come quella nazionale, non definisce chiaramente la figura del raccoglitore del tartufo, alimentando diversi rischi. Primo, i tuberi – mancando controlli – possono essere venduti nel mercato nero, secondo, manca la tracciabilità del prodotto(come altri prodotti,vedi l’olio) , pertanto le effettive origini di quel tartufo non sono riconoscibili: di conseguenza, è possibile che tartufo cinese venga spacciato per umbro doc, magari mischiando i due diversi tuberi. E questo a discapito del consumatore finale”.

Infine, l’Adoc dell’Umbria chiede il motivo per cui, a fronte della figura “dilettante e occasionale”, il raccoglitore deve seguire un corso volto al conseguimento di un patentino apposito, per un costo di 109 euro. 

Condividi