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PERUGIA - Definire il livello essenziale dei servizi per in minori in Umbria, assegnare alla Regione un ruolo di regia per permettere l'integrazione tra i servizi e le politiche, puntare sulla riqualificazione e la formazione degli operatori. Sono questi, per l'assessore regionale Damiano Stufara, i punti fondamentali sui quali la Regione Umbria lavora per garantire la qualita' dei servizi per i minori e le famiglie. L'argomento e' stato al centro di un seminario stamani a Perugia al quale, oltre a Stufara, sono intervenuti esperti in politiche per l'infanzia e rappresentanti della Regione Umbria e dei Comuni. ''Tutta l'area relativa ai minori - ha detto Stufara - nel nuovo piano sociale occupa una posizione di primo piano considerando che, per quanto riguarda i servizi, siamo partiti dall'analisi di una situazione di buon livello che pero', necessita d'interventi innovativi. Alla base del nostro lavoro - ha precisato l'assessore - c'e' l'esigenza di definire i livelli essenziali che nel nuovo piano saranno codificati. Mentre la Regione punta a potenziare i servizi per i minori e la loro qualita', il Governo riduce le risorse per il sociale. A proposito, nei prossimi giorni organizzeremo degliincontri con i Comuni, i sindacati e tutti i rappresentanti del terzo settore, per confrontarci e diffondere informazioni sulle politiche del Governo e sulle difficolta' che in futuro dovremo affrontare''. Durante l'incontro - riferisce una nota della Regione - sono stati presentati gli assi strategici di indirizzo delle politiche, dei servizi e degli interventi per l'infanzia e l'adolescenza che si muovono su tre direttrici: promozione, protezione sociale e tutela giuridica, sostegno alle responsabilita' degli adulti. Ogni asse e' suddiviso in contenuti, obiettivi e linee d'intervento che forniscono indicazioni utili anche in relazione alle problematicita' che emergono nella societa' e sulla base delle criticita' individuate dall'analisi della mappatura dei servizi presenti sul territorio. La diffusione dei servizi e degli interventi per l'infanzia e l'adolescenza in Umbria e' molto diversificata: ci sono alcuni servizi sparsi sul territorio in modo uniforme e ampio, mentre altri sono poco presenti in generale e attivi solo in qualche territorio. La ricognizione risale al maggio e giugno scorso ed ha coinvolto 92 servizi, a rispondere sono stati in 80. Servizi socio-educativi per la prima infanzia - Il dato generale che emerge dalle informazioni raccolte e' che, con oltre 6.500 posti, il sistema integrato dei servizi socio-educativi per la prima infanzia in Umbria copre oltre il 28 per cento della popolazione fino a tre anni. I nidi sono presenti in circa la meta' dei Comuni che hanno risposto (39 su 80). SCHEDA Strutture/Servizi a ciclo semiresidenziale e residenziale sono gli unici servizi (oltre a quelli dedicati alla prima infanzia) che in Umbria sono regolati da uno specifico atto che ne individua i requisiti strutturali, organizzativi e funzionali per autorizzarne l'apertura (Regolamento Regionale n. 8 del 19/12/05). I numeri di questi servizi sono abbastanza piccoli: in totale sono state rilevate 41 strutture per un totale di 247 posti di cui 15 comunita' educative (in 7 comuni) e 8 Comunita' familiari/Case famiglia (in 7 comuni), 6 comunita' diurne (in 5 comuni), 5 Comunita' bambini con genitore, 4 gruppi appartamento e 3 Comunita' di pronta accoglienza. Gli operatori occupati sono 230. Le strutture residenziali e semiresidenziali destinate a minori disabili sono in fase di sviluppo: 14 centri diurni rilevati in 8 comuni e solo 2 i centri residenziali. Affido e adozione - Le unita' operative o servizi dedicati all'affidamento familiare e all'adozione sono presenti tra il 40 per cento ed il 45 per cento dei Comuni che hanno risposto alla rilevazione. Per quanto riguarda il servizio domiciliare l'assistenza e' attivata da 57 degli 80 comuni che hanno risposto alla scheda e che indicano 108 strutture operative. Nel settore della tutela i servizi relativi al maltrattamento e l'abuso all'infanzia e quelli collegati all'attivita' della magistratura minorile sono nel 50 per cento dei Comuni. Gli interventi di contrasto al maltrattamento e all'abuso sono attivati in 29 comuni sugli 80 che hanno risposto. Sono 21 i Comuni che hanno affermato di aver attivato 22 Informagiovani prevalentemente a gestione indiretta anche se il numero di operatori impiegati non appare sempre congruo. In Umbria sono presenti anche 8 Comuni che hanno attivato centri di documentazione per la raccolta, la catalogazione e la consultazione di materiale orientato alla conoscenza del mondo minorile. I servizi e gli interventi destinati ai minorenni stranieri sono presenti in piu' della meta' (45 su 80) dei Comuni dove sono attivati 69 strutture/servizi diffusi abbastanza uniformemente su tutto il territorio regionale. Il fatto che la maggior parte di questi servizi sia a gestione indiretta (36) o mista (17) puo' essere un indicatore della presenza di servizi di mediazione culturale e di attivita' solo in parte istituzionali. Condividi