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di Oscar Monaco Apprendo da un articolo pubblicato sul Corriere dell’Umbria l’8 Ottobre che i vertici locali del Pd sarebbero pronti ad imbastire il “teatrino” delle primarie anche nei comuni del Trasimeno. Tra le varie ipotesi ventilate in un contesto tutto in evoluzione tuttavia un dettaglio non mi è sfuggito: “Magione…primarie di coalizione, Castiglione…primarie interne”; tutto bene, ognuno faccia in casa propria ciò che crede, tuttavia bisogna sforzarsi pochino per capire che le primarie interne significano de facto il rifiuto delle attuali alleanze. Poco male. Ora, forse una cosa risulta poco chiara agli amici democrats, proverò ad illustrarla con parole semplici: un accordo ha senso sulla base di un programma serio e condiviso, sulla valutazione del lavoro svolto e sulle prospettive della gestione complessiva del territorio, non si può mettere “il carro” delle alleanze “davanti ai buoi” della discussione, su base ragionale, di quella che deve essere una elaborazione programmatica complessa ed approfondita del futuro dell’Umbria. Prerogativa essenziale del Prc è che la discussione si avvii sui temi concreti che interessano la vita dei cittadini, dal modello di sviluppo, più che mai attuale in un contesto di crisi incipiente, ai problemi ambientali e del lavoro. Insomma, il giochino di “correre liberi” di ispirazione veltroniana è lecito, ma sia chiaro, Rifondazione Comunista non si presterà a fare la “stampella” del Pd nei comuni a rischio. Condividi