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BARI - Qualita' dell'aria e qualita' della vita nelle citta': un problema sociale, ambientale, sanitario ed economico, che va affrontato attraverso un sistema costante di monitoraggio che consenta alle varie agenzie ambientali regionali di ragionare su dati omogenei. Di questo, ma anche dei relativi problemi di risorse insufficienti, si e' parlato oggi a Bari nel corso del terzo Convegno sul particolato atmosferico, PM2008, che si e' aperto ieri e che si concludera' domani. Intorno al tavolo i rappresentanti delle Arpa Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Umbria e Puglia. '''Il nostro bilancio e' di 50 milioni di euro annui - ha detto la direttrice dell'Arpa Toscana, Sonia Cantoni - il che equivale ad un cappuccino al mese per ogni abitante della Regione. Vale tanto l'ambiente nel quale viviamo?''. Il particolato atmosferico sta modificando la qualita' della vita e le abitudini di chi abita nelle citta' - e' stato detto nell'incontro - e' un sistema in evoluzione, perche' la qualita' delle polveri sottili e' cambiata negli ultimi dieci anni. La questione delle risorse insufficienti e' stata sottolineata anche dal direttore dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato. ''Il nostrobilancio - ha detto - e' la meta' di quello toscano e il personale a disposizione e' dedicato alle emergenze di Brindisi e Taranto, ma non ho nessuno su Bari, Foggia e Lecce''. Questione ripresa da Alessandro Benassi di Arpa Veneto, per il quale ''i piani di risanamento necessitano di interventi decennali o addirittura ventennali e bisogna quindi razionalizzare la filiera di raccolta dati, per potere intervenire in maniera piu' efficace''. ''Tempi di intervento che appaiono infiniti per un decisore politico - ha detto ancora - ma che fanno la differenza tra vita in salute o in malattia per un cittadino''. Problemi anche per l'Umbria, ''regione virtuosa che da tempo ha varato un piano regionale di monitoraggio dell'aria'', ha spiegato Giancarlo Marchetti, direttore dell'Agenzia umbra, per il quale, pero' ''proprio questo benessere fa si' che non si attivi alcun tipo di strategia preventiva, e l'intervento dell'Arpa viene chiesto sempre nelle emergenze''. Condividi