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Molte, come è ormai di rito, le reazioni del mondo politico e sindacale dopo l’incidente mortale di questa mattina in un’azienda di Bettona. La vittima, l’ennesima sul lavoro, è un operaio di Costano di soli 27 anni, schiacciato dal carico caduto da un carroponte in movimento. Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Tippolotti, ha infatti espresso ''profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia'' del giovane. ''Malgrado il maggiore impegno e le efficaci azioni che tutti i soggetti istituzionali e privati hanno attivato per prevenire e contrastare questi dolorosi e inaccettabili eventi - afferma Tippolotti - l'elenco dei caduti sul lavoro continua ad aggiornarsi. E anche se i dati ci dicono che in questo ultimo anno e mezzo si registra una diminuzione degli incidenti mortali, non possiamo permetterci il lusso di sentirci confortati da questo pur importante risultato: una società che voglia essere autenticamente civile e moderna non può e non deve permettere che il lavoro distrugga vite umane''. ''Non ci si può arrendere ad una situazione che vede ogni giorno morire più lavoratori. Anche se i dati in Umbria sembrano migliorare, rimangono però zone di rischio in settori come le piccole e piccolissime aziende dove le condizioni di lavoro sono piu' difficili, l'80% degli infortuni mortali avvengono li''. Questo è invece il pensiero degli onorevoli Giuseppe Giulietti e Cesare Damiano. Secondo i due parlamentari ''lo sforzo che è richiesto alle istituzioni e agli enti preposti ai controlli ed alla vigilanza devo partire proprio da queste situazioni''. ''Vi è inoltre necessità- aggiungono - che il Governo applichi quella parte della 123, formazione e informazione, che nonostante 50 milioni di euro. stanziati resta inapplicata. Art.21 con tante altre associazioni sta portando avanti questa battaglia con la 'Carovana per un lavoro sicuro' iniziativa che vuole proprio riporre al centro dell'attenzione la questione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro - concludono Giulietti e Damiano -, una battaglia di civiltà, contro lo stillicidio di morti quotidiane''. Il segretario confederale dell’Ugl Paolo Varesi sostiene invece che “sulla sicurezza sul lavoro sarebbe fatale abbassare la guardia. Non dobbiamo farci ingannare dal calo statistico delle morti bianche e degli incidenti, altrimenti vanificheremmo tutti gli sforzi fatti fino ad ora. La lotta agli infortuni – afferma in una nota - deve rimanere un impegno costante attraverso l'applicazione rigorosa delle nome introdotte con il Testo Unico. Di recente anche dai mezzi di informazione sono arrivati segnali importanti attraverso una maggiore sensibilità a questo problema. Ma nonostante il calo statistico registrato dall'Inail, il numero degli incidenti e delle morti rimane ancora troppo elevato''. ''Dunque - conclude Varesi - dobbiamo continuare sulla strada già tracciata e procedere al più presto a quella rivoluzione culturale invocata da sempre dall'Ugl che chiede una formazione in materia di sicurezza già a partire dalle scuole elementari''. Per la Cisl invece parla il neo-segretario regionale Ulderico Sbarra, per il quale urge “intensificare un’azione negoziale in tutti i luoghi di lavoro che affronti anche, in una logica di valorizzazione del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls- Rlst), le questioni dell’organizzazione del lavoro e sulla sicurezza. La Cisl ritiene il posto di lavoro e la stretta correlazione tra azienda o i suoi responsabili e i lavoratori (o i loro rappresentanti) il vero luogo dove si costruisce la sicurezza e quindi, in questo senso, dovrebbero andare le risorse sia economiche che umane e professionali. A questo proposito, è arrivato il tempo di avere riscontri più concreti da parte delle associazioni delle imprese rispetto alla necessità di avviare un confronto sulla contrattazione aziendale-territoriale che oltre che affrontare le questioni salariali affronti anche il tema della sicurezza- salute nei luoghi di lavoro. Così come è arrivato il tempo di rendere operativo il Fondo regionale, già da tempo concordato, per garantire un sostegno economico alle famiglie che hanno avuto vittime sul lavoro”. Condividi