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Rifondazione comunista dell’Umbria condivide le preoccupazioni manifestate dal comitato di cittadini della zona di via Campo di Marte a Perugia e del circolo di Legambiente di Perugia in merito ai rischi per la salute e ai disagi che derivano dalla vicinanza alle abitazioni della centrale Enel. Si tratta di un impianto importante che smista l’energia a tutta la città e che nei palazzi circostanti produce alcuni disturbi che evidenziano la consistenza dell’installazione: lampadine che si fulminano, influenza sul funzionamento degli elettrodomestici, hard disk dei computer che si rovinano, interferenze sugli impianti televisivi. Purtroppo l’allarme sui pericoli dell’elettromagnetismo per la salute umana negli ultimi anni si è stemperato, ma la scienza continua a metterci in guardia sui rischi che derivano alle persone dalla vicinanza a impianti che producono onde elettromagnetiche, come antenne, elettrodotti o centraline elettriche. Per cui, in mancanza di prove certe sulla non nocività dell’elettromagnetismo vale ancora il “principio di precauzione”, secondo il quale occorre tutelare in via primaria la salute dei cittadini. Per questo Rifondazione comunista si associa alla richiesta del comitato dei cittadini e di Legambiente che richiedono all’amministrazione comunale l’inserimento dell’area che ospita la centrale fra le aree sensibili nel Piano regolatore generale del comune, in modo da ottenere la delocalizzazione dell’impianto in altra sede, visto che lo strumento di pianificazione prevede che impianti con immissioni elettromagnetiche non possano essere installati nei pressi di scuole, asili, ospedali, case di cura e riposo, aree verdi e impianti sportivi. Il presidente del gruppo Prc Stefano Vinti Condividi