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CITTA’ DI CASTELLO - “Nonostante il numero delle domande sia già consistente, abbiamo deciso di concedere una proroga per la presentazione fino al 15 settembre, valutando che l’apertura del bando durante il periodo estivo possa aver inciso sull’informazione e sui tempi organizzativi dei potenziali interessati. Aver dilazionato i termini di altri dieci giorni scongiura il rischio che qualcuno abbia dovuto rinunciare perché venuto a conoscenza della possibilità in ritardo”: così il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini annuncia la proroga per le domande del PUC 2, il Piano urbano complesso della Regione dell’Umbria, che prevede quote di finanziamento per interventi di enti pubblici e soggetti privati relativi a varie tipologie. Le domande, che perverranno a seguito della proroga concessa, saranno esaminate secondo gli stessi criteri di priorità indicati nei bandi, ma collocate in graduatoria successivamente a quelle pervenute entro la data di prima scadenza del 4 settembre 2008. Sono previsti dal bando progetti per interventi di tipo residenziale, “produttivo-commerciale”, “turistico-ricettivo” e di servizi ai cittadini e imprese. Potranno beneficiare dei finanziamenti gli interventi compresi nel centro storico e nelle zone limitrofe. Le domande, i cui moduli sono disponibili presso gli uffici indicati nei bandi o scaricabili dal sito internet del comune di Città di Castello (http://www.cdcnet.net/infocomune/bacheca/vista.asp?articolo=1170), potranno essere consegnate all’Ufficio Protocollo del Comune o trasmesse mediante raccomandata AR, entro il termine del 15 settembre prossimo. È ammesso a contributo “il recupero di edifici ad uso residenziale”: potranno beneficiare di tali contributi sia imprese, cooperative ed anche i singoli cittadini. Questi ultimi, se non utilizzeranno l’alloggio recuperato come prima residenza, dovranno collocarlo nel mercato della locazione con un termine minimo di otto anni. Il contributo massimo concedibile è commisurato al costo dell’intervento e alle fasce di reddito dei beneficiari; di norma, non può superare il 40% del costo. Per quanto riguarda le “attività produttive-commerciali”, le “attività turistico-ricettive” e le “attività di servizio ai cittadini e alle imprese” potranno beneficiare di tali contributi le imprese esercenti le attività specificate nelle tre tipologie citate mentre i contributi potranno essere concessi anche per l’acquisto di strumenti e attrezzature, macchine da ufficio e arredi oltre che per il recupero edilizio dell’immobile e impiantistica. L’entità del contributo massimo concedibile in regime “de minimis”, (spesa massima non eccedente duecentomila euro), è pari al 30 per cento del costo dell’intervento. Per le piccole imprese, qualora il costo dell’intervento ecceda i duecentomila euro, il contributo non potrà superare il 15 per cento e per le medie imprese il sette e mezzo per cento. Condividi