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GUBBIO - Prosegue il programma di “Life In Gubbio”, la manifestazione di immagini, musica e parole che si tiene nella città medievale per il secondo anno e che dopo le prime due giornate (martedì 26 e mercoledì 27) entra nel vivo del suo calendario prima di chiudersi sabato 30 agosto con la serata finale “Life in Piazza Grande”, condotta da Paolo Bonolis, alla quale parteciperanno grandi ospiti come Luciano Ligabue, Antonio Albanese, Oliviero Toscani, Dori Ghezzi, Stefano Di Battista, Andhira, il musicista armeno DJIVAN GASPARYAN e molti altri. La giornata di domani, venerdì 29 agosto, si aprirà come di consueto alle ore 16.00 (Refettorio della Chiesa di San Francesco, ingresso libero) con un nuovo incontro del ciclo “Vite degne di nota”. Durante questo appuntamento l’autore televisivo e scrittore DOMENICO LIGGERI approfondirà il tema della vita attraverso una serie di videoclip musicali. La lezione-spettacolo “Un occhio di riguardo: la vita vista dalla videomusica” si svilupperà sulla linea della vita a partire dall’evoluzionismo fino alla religione, dalla morte alla necrofilia, dalla vita spericolata alla vita prima della nascita, grazie ai video di artisti come Fatboy Slim (“Right here, right now), Massive Attack (“Teardrop”), Mylène Farmer (Que mon Coeur lache”), Peter Gabriel (“The Barry Williams Show”), Tom Petty and Heartbreakers (“Mary Jane’s last dance”), Smashing Pumpins (“Try, Try, try”), Biagio Antonacci (“Non è mai stato subito”), Madonna (“Ray of light”), Gianni Morandi (“Andavo a 100 all’ora”), Yes (“Owner of a lonely heart”), Vasco Rossi (“Vita Spericolata”), Sigur Ros (“Untitled #1”), Sugarfree (“Claptomania”) ed altri artisti. Si proseguirà alle ore 18.00 (Chiostro Minore della Chiesa di San Francesco, ingresso libero) con l’ultimo appuntamento degli incontri letterari a cura di Marino Sinibaldi insieme al cantore yiddish MONI OVADIA. La giornata si concluderà alle ore 21.30 presso il Chiostro Maggiore della Chiesa di San Francesco (ingresso euro 10,00) con lo spettacolo teatrale “Cabaret Yiddish” di e con MONI OVADIA accompagnato sul palco da EMILIO VALLORANI (flauto), JANOS HASUR (Violino), ALBERT FLORIAN MIHAI (fisarmonica) e LUCA GARLASCHELLI (contrabbasso). Al centro di “Cabaret Yiddish” (spettacolo da camera da cui è poi derivato il più celebre Oylem Goylem) ci sono la lingua, la musica e la cultura Yiddish, quell’inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno, la condizione universale dell’Ebreo errante, il suo essere senza patria sempre e comunque. Lo spettacolo ha la forma classica del cabaret comunemente inteso. Alterna infatti brani musicali e canti a storielle, aneddoti, citazioni che la comprovata abilità dell’intrattenitore sa rendere gustosamente vivaci. Ma la curiosità dello spettacolo sta nel fatto di essere interamente dedicato a quella parte di cultura ebraica di cui lo Yiddish è la lingua e il Klezmer la musica. Uno spettacolo che “sa di steppe e di retrobotteghe, di strade e di sinagoghe”. Tutto questo è ciò che Moni Ovadia chiama “il suono dell’esilio, la musica della dispersione”: in una parola della diaspora. «Ho scelto - racconta Moni Ovadia - di dimenticare la “filologia” per percorrere un’altra possibilità proclamando che questa musica trascende le sue coordinate spazio-temporali “scientificamente determinate” per parlarci delle lontananze dell’uomo, della sua anima ferita, dei suoi sentimenti assoluti, dei suoi rapporti con il mondo naturale e sociale, del suo essere “santo”, della sua possibilità di ergersi di fronte all’universo, debole ma sublime. Gli umili che hanno creato tutto ciò prima di poter diventare uomini liberi, sono stati depredati della loro cultura e trasformati in consumatori inebetiti ma sono comunque riusciti a lasciarci una chance postuma, una musica che si genera laddove la distanza fra cielo e terra ha la consistenza di una sottile membrana imenea che vibrando, magari solo per il tempo di una canzonetta, suggerisce, anche se è andata male, che forse siamo stati messi qui per qualcos’altro». “LIFE IN GUBBIO” è ideata da Michele Afferrante e Filippo Mauceri (tra gli autori del programma televisivo “Il senso della vita”) con la partecipazione di Paolo BONOLIS e organizzata dal Comune di Gubbio (con l’impegno in prima persona del Sindaco di Gubbio Orfeo Goracci e dell’Assessore alla Cultura Renzo Menichetti) con la collaborazione dell’APT dell’Umbria (nella persona dell’Amministratore Unico Stefano Cimicchi). Per informazioni al pubblico: telefono 075 9220693 Condividi