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Nacque nel giorno della domenica delle Palme (per tale motivo, fu battezzato Palmiro) da genitori ambedue insegnanti. Fratello del matematico Eugenio, compì gli studi di giurisprudenza all'Università di Torino. Fu uno dei membri fondatori e segretario del Partito Comunista Italiano (P.C.I.), del quale fu il rappresentante all'interno del Comintern, ossia dell'organizzazione internazionale dei partiti comunisti. Di questo organismo, Togliatti fu uno degli esponenti più rappresentativi e, dopo che esso fu sciolto (1943) e sostituito dal Cominform (1947), nei primi anni Cinquanta, rifiutò la carica di segretario generale, offertagli direttamente da Stalin, preferendo restare alla guida del partito in Italia. Alle 11.30 del 14 luglio 1948 Palmiro Togliatti viene colpito da tre[2] colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata mentre esce da Montecitorio in compagnia di Nilde Iotti. L'autore dell'attentato a Togliatti è Antonio Pallante, un giovane iscritto al blocco liberale qualunquista, spaventato dagli effetti che la politica filo-sovietica del "Migliore" avrebbe potuto avere sul Paese. I proiettili sparati da una pistola calibro 38 colpiscono il leader del PCI alla nuca e alla schiena, mentre una terza pallottola sfiora la testa di Togliatti. Ricoverato d'urgenza, Togliatti viene operato dal chirurgo Pietro Valdoni. Sembra che già pochi istanti dopo il suo ferimento, lo stesso Togliatti raccomandasse alla Jotti, che gli era accanto, di passare parola ai vertici del PCI di non appoggiare in nessun modo i tentativi insurrezionali che sicuramente sarebbero scattati, una volta che si fosse sparsa la notizia dell'attentato. L'operazione a Togliatti va a buon fine ed è proprio il dirigente del Partito Comunista Italiano a imporre ai membri più importanti della direzione del PCI, Secchia e Longo, di sedare gli animi e fermare la rivolta. L'insurrezione di massa delle organizzazioni militanti comuniste si arresta davanti all'ordine di Togliatti; tradizionalmente si ritiene che abbiano contribuito a moderare gli animi anche le imprese di Gino Bartali, vittorioso al Tour de France. Durante le proteste la polizia di Scelba uccide una ventina di manifestanti e fa decine di feriti. Nei giorni successivi all'attentato il Paese ritorna alla normalità, grazie alla precisa volontà dei vertici comunisti che si adoperano per recuperare il controllo della base e prevenire nuovi scontri. Uno degli assistenti del chirurgo Pietro Valdoni tenne per ricordo un pezzo della costola asportata; divenuto poi docente all'Università di Perugia, affidò il cimelio a un padre francescano che prestava assistenza ai malati del locale policlinico, senza dire quale fosse la provenienza; il francescano la mise assieme alle altre reliquie del convento di Monteripido, dove ancora oggi giace non identificata. Ricoprì anche la carica di Ministro di Grazia e Giustizia e di Vice Presidente del Consiglio. Divenne il più importante e indiscusso leader del PCI in virtù delle notevoli capacità politiche e dialettiche. Togliatti, che considerava l'allievo Enrico Berlinguer come il suo "delfino" (ossia il suo erede politico), morì a Jalta in URSS (oggi Ucraina) per una emorragia cerebrale. Egli si era recato in quella località per trascorrere una breve vacanza con la compagna Nilde Iotti: precedentemente a Mosca aveva discusso con Brežnev (allora numero due del Cremlino) circa l'opportunità una conferenza internazionale comunista per ricucire i rapporti con la Cina di Mao Zedong, deteriorati da Chruščёv . Condividi