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di Daniele Bovi La discussione sul futuro di Trenitalia e sul caso De Angelis continua a tenere banco sulle pagine dei quotidiani nazionali. Nel diluvio di note, interviste, opinioni più o meno richieste, editoriali, una presa di posizione dura arriva dal senatore Marco Filippi, capogruppo del Pd in Commissione Lavori pubblici: "Sorprende - dice Filippi - che i vertici delle Ferrovie, in un momento così delicato per l'azienda e con problemi industriali e di relazioni sindacali così seri, invece di informare il parlamento si autocelebrano in interviste sulla carta stampata. Quanto affermato dall'amministratore delle Fs Moretti (l'altroieri in una intervista al Giornale, ndr) è intollerabile ed è inaudito che l'ad annunci sulle pagine di un giornale le linee di sviluppo dell'azienda senza che il parlamento sia stato minimamente informato sul piano industriale. Sono mesi - prosegue Filippi - che sollecitiamo la sua audizione in Commissione. Che venga a riferire nelle sedi competenti e a dare spiegazioni sui guasti dell'azienda anziché intraprendere campagne di licenziamenti per distogliere l'attenzione dai problemi reali delle ferrovie". Così, invece di riferire nelle sedi competenti (in fondo stiamo sempre parlando di un'azienda pubblica), le "autocelebrazioni" continuano. Oggi, dalle colonne del Riformista, tocca al presidente delle Fs Innocenzo Cipolletta. "Abbiamo salvato le Ferrovie" ha detto il presidente in una intervista a tutto campo. Nella quale rivendica il quasi pareggio di bilancio (anche secondo la Corte dei Conti è passata 'a nuttata)e tira dritto sulla politica dei licenziamenti: "Chi non accetta le regole che il 99,9% dei lavoratori accettano è fuori". Se sul caso degli otto lavoratori licenziati perché timbravano il cartellino al posto di un altro sembra esserci poco da eccepire, sull'affaire De Angelis la situazione è molto diversa. Sul caso, però, Cipolletta non si esprime. Così come non si esprime sull'altra questione rovente, quella dell'introduzione del macchinista unico, sulla quale c'è un braccio di ferro con il sindacato. Per quanto riguarda l'igiene delle carrozze, Cipolletta formula anche un'ipotesi sabotaggio, avanzando sospetti sulle ditte delle pulizie che sono state buttate fuori dopo le verifiche dei mesi scorsi. "A Napoli - dice Cipolletta - hanno anche caricato l'immondizia sui treni per dimostrare che sono sporchi". Tutto si dovrebbe risolvere, secondo il presidente, con l'assegnazione dei nuovi appalti su scala europea a seguito della gara partita a giugno. Gara che si basa non sull'offerta al ribasso, ma sulla qualità del servizio offerto. Ma un altro dei punti interessanti dell'intervista è quello che riguarda l'arrivo di Ntv, ovvero la società ferroviaria creata da Montezemolo, Della Valle e Gianni Punzio che farà concorrenza alle Fs sull'Alta velocità a partire dal 2011. Se Cipolletta da un lato si dice favorevole alla concorrenza, dall'altro spera che Montezemolo alzi uno scudo contro l'arrivo dello straniero. Recentemente infatti si sono infittiti i boatos riguardo al possibile ingresso di monopolisti stranieri nella'zionariato di Ntv, in particolar modo dei tedeschi di Deutsche Bahn. Sul possibile arrivo dei tedeschi, Cipolletta tira in ballo la deontologia. "Non mi piace l'idea - dice il presidente - che nel paese più liberalizzato d'Europa arrivino gruppi che nel loro paese rappresentano dei monopolisti intoccabili che sbarrano l'ingresso agli stranieri. Non è un problema giuridico, è un problema deontologico. Ma spero di sbagliarmi, anche perché mi fido di Montezemolo". Il problema è che se Cipolletta si fida di Montezemolo, sembra dimenticare, per dirla in maniera molto cruda, che business is business e che la deontologia, a volte, non c'azzecca proprio per niente. Come si diceva negli States negli anni Novanta, it's economy, stupid. Condividi