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di Daniele Bovi Della serie anche il sindacalista "ragionevole" s'incazza. Il caso De Angelis, il ferroviere licenziato con un blitz ferragostano da Trenitalia per aver denunciato i guasti degli Etr, continua a tenere banco sulle pagine dei principali quotidiani nazionali. A rispondere per le rime all'ad di Trenitalia Mauro Moretti, che ieri al Giornale aveva dato un'intervista nella quale dava per scontata la sua rivoluzione nelle ferrovie, prescindendo da qualsiasi trattativa sindacale è Franco Nasso, segretario della Filt Cgil. Il numero uno di Trenitalia ha sparato contro i sindacati, che "fanno resistenza a un cambiamento inevitabile", ha rivendicato i licenziamenti dei "fannulloni", ha negato la sporcizia sui treni, ha difeso l'aumento delle tariffe ed ha dato per scontata l'introduzione, a partire da settembre, del macchinista unico. Appunto, come se non esistesse una trattativa in corso. Troppo anche per Nasso, che nei mesi scorsi, fitti di polemiche al calor bianco, aveva sempre tenuto un profilo basso. "Trenitalia - attacca Nasso sulle colonne del Manifesto - è un'azienda piena di guai e non si salva con le campagne di intimidazione e con i licenziamenti. La faccia feroce mostrata dalle Ferrovie rischia di pregiudicare la trattativa in corso". Nel corso del suo intervento Nasso ha poi chiesto il ritiro dei provvedimenti di licenziamento: "Azzeriamo tutto e pensiamo alle cose da fare". Sconcertato appare anche Dario Del Grosso (Uilt): "Moretti non può dare tutto per scontato". Le uniche critiche che non si odono sono quelle relative al management dell'azienda di trasporti. Come se i vertici delle ferrovie non fossero anch'essi responsabili delle numerose inadeguatezze e arretratezze dei treni italiani. Un cortocircuito dove la causa di tutti mali viene individuata in qualche responsabile della sicurezza. Condividi