de angelis.jpg
La vicenda del ferroviere Dante De Angelis continua a tenere banco, anche per la estrema gravità del fatto. Commenti a sostegno del sindacalista da parte di esponenti del mondo della politica e del sindacato sono riportato dai media quotidianamente. E’ partita on-line anche una petizione in favore di De Angelis, alla quale ha aderito anche Umbrialeft ; si può trovare il link nel riquadro della prima pagina. Prima di vedere alcuni degli interventi su questo caso, ricostruiamo brevemente l’accaduto. Il 14 luglio, durante il trasferimento tra l’officina e la stazione di Milano dell’ Eurostar 9427 Milano-Roma, si spezza il gancio di unione tra le carrozze 11 e 12, il 21 luglio, sempre a Milano analogo incidente su un altro Eurostar, il Palermo-Milano,. In entrambi i casi, fortunatamente non ci sono stati danni a persone, visto che si trattava di manovre di rimessaggio e qiundi non c’erano passeggeri a bordo. I fatti vengono sottolineati da Dante De Angelis, ferroviere romano e sindacalista, già noto per aver denunciato in passato le carenze di Trenitalia, anche tramite la trasmissione Report e aver pagato le sue affermazioni con un primo licenziamento nel 2006. Il componente delle Rsu delle ferrovie afferma che i due episodi sono solo la conferma dei limiti del settore manutenzioni della Rfi e della forte usura alla quale sono soggette molte parti dei convogli. L’Azienda delle ferrovie italiane ha risposto con il licenziamento del ferroviere il giorno di ferragosto, impedendogli di accedere al proprio posto di lavoro senza peraltro avendogli reso noto in precedenza il provvedimento, giustificandolo col fatto che avrebbe addotto motivazioni false sulle cause degli incidenti, mettendo così in cattiva luce presso l’opinione pubblica e i viaggiatori Trenitalia. Dopo il primo licenziamento c'erano state interrogazioni parlamentari e proteste sindacali, per quella che appariva inequivocabilmente come una "vendetta politica" e una intimidazione sindacale, tanto che il macchinista era stato reintegrato nel posto e nella qualifica a seguito delle prese di posizione dell'Anf, di una risoluzione della Commissione Trasporti della Camera dei deputati e del pronunciamento, infine, della magistratura del lavoro che aveva costretto l'Azienda a rimangiarsi il provvedimento punitivo. Anche in questo caso si teme di assistere ad una ritorsione da parte dell'azienda. Resta il fatto che la magistratura ha aperto un’inchiesta sui due incidenti, segno evidente che qualcosa da capire c’è. Nel frattempo, come dicevo, tutto il mondo politico e sindacale si mobilita a sostegno di Dante De Angelis “Siamo di fronte a un vero e proprio accanimento personale - scrive in una nota la rivista dei ferrovieri “Ancora in marcia” - contro un responsabile della sicurezza come Dante De Angelis. Un altro gesto gravissimo e un attacco frontale alla sicurezza e ai delegati che svolgono il loro ruolo, finalizzato a cucire la bocca a tutti su una questione di interesse generale qual'è la sicurezza dei viaggiatori.” «Il licenziamento di Dante De Angelis da parte dei dirigenti Fs è un atto gravissimo e inaccettabile - scrive in un comunicato il leader dei macchinisti Ezio Gallori - e l'inaudito provvedimento appare un' ossessionante brama di rivincita rispetto a un precedente licenziamento conclusosi con la riassunzione imposta dall'opinione pubblica e dal Parlamento. D'altra parte tutti sanno che la manutenzione dei mezzi Fs non sia più quella del passato e che gli infausti danni denunciati da De Angelis non ne sono che la conseguenza. Forse le Fs intendono risolvere i problemi della sicurezza licenziando tutti gli Rls?». Tra gli esponenti politici, riportiamo una nota di Diliberto del Pdci : “ Trenitalia ha aspettato ferragosto per licenziare la seconda volta Dante De Angelis, macchinista delle Ferrovie e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. E’ un provvedimento antisindacale. In un sussulto di lucidità il vertice di Trenitalia ritiri quel licenziamento. Un dipendente che lavora per la sicurezza dei viaggiatori, il primo patrimonio di un’azienda come Trenitalia dovrebbe avere altro trattamento dall’azienda. I Comunisti Italiani si mobiliteranno a favore di Dante De Angelis con azioni di sostegno in tutta Italia.” Anche Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista interviene, definendo il provvedimento una vigliaccata e invitando tutta la sinistra a mobilitarsi perchè i vertici aziendali facciano dietro- front. Sempre dal Prc interviene Claudio Grassi, che definendo gravissimo il licenziamento del ferroviere aggiunge: “Rifondazione Comunista si era già in passato impegnata per la riassunzione di questo coraggioso Rls dopo l'immotivato licenziamento avvenuto nel marzo 2006 e oggi ribadisce il suo impegno per sanare una assurda persecuzione nei confronti di chi da anni si impegna per la sicurezza del trasporto ferroviario. Pur non essendo più in parlamento il nostro partito da subito chiederà che una sua delegazione possa incontrare al più presto possibile le commissioni lavoro e trasporti di camera e senato per chiedere un impegno delle istituzioni a difesa dei diritti dei lavoratori e contro l'arroganza dei dirigenti del gruppo fs, di cui il tesoro è l'unico azionista”. Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil: “ Dante De Angelis, che è un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, oltre che un macchinista coscienzioso, ha anche questa volta semplicemente fatto il proprio dovere. Ha cioè denunciato, prima che avvengano fatti gravi, i rischi che ci sono in questa situazione. L'azienda delle ferrovie lo ha invece ritenuto colpevole di danno all'immagine aziendale, di procurato allarme, di diffusione di notizie false e tendenziose e di quant'altro la scarsa fantasia del moderno fascismo aziendale riesca a recuperare dagli autentici codici fascisti. Così questo licenziamento, fatto da un'azienda pubblica che svolge un servizio pubblico, diventa un'intimidazione verso tutti i rappresentanti dei lavoratori che si occupano di sicurezza. E' chiaro infatti che per prevenire l'incidente, l'infortunio, la morte, bisogna parlare prima , bisogna mettere in guardia prima . Siamo il paese europeo con il più alto tasso di infortuni sul lavoro e tutti, periodicamente, quando succede il fattaccio, parlano della necessità di prevenire. Ma la prima prevenzione è la denuncia del rischio e questa non può che avvenire a maglie larghe, proprio per far sì che chi di dovere, la direzione aziendale cioè, intervenga. Se i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono posti di fronte alla minaccia del licenziamento non appena denunciano i rischi, è evidente che sono messi nella pura impossibilità di svolgere il proprio compito. Intimidazioni di questo genere nei confronti dei RLS sono all'ordine del giorno nei luoghi di lavoro italiani”. Anche da parte di associazioni come Federconsumatori e Adusbef arriva il sostegno a De Angelis. Condividi