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GUBBIO - «Gubbio mi appassiona e trovo eccellente la qualità di questo Festival “Gubbio No Borders”, insieme ad altri appuntamenti nazionali, è la palese dimostrazione che c'è un seguito foltissimo e attentissimo di appassionati, in continua crescita, che si muove per queste manifestazioni e per artisti sia grandi che piccoli.», così ha dichiarato in un’intervista GeGè Telesforo, che sarà protagonista insieme al suo gruppo i Groovinators, la notte di Ferragosto al chiostro grande dell’ex convento di S. Pietro alle 21,30 nel prossimo appuntamento di “GUBBIO NO BORDERS - IJF - Italian jazz festival” 2008. Intanto, ieri sera, durante la serata di apertura, hanno incantato e sedotto il pubblico di oltre 600 persone, Daniele Mencarelli e il suo “Gruppo Irregolare” e “Le Core” in “La valigia dello straniero”, per la sezione “Terra mia” che rappresenta una novità ideata già da alcuni anni dal festival. Dopo l’anteprima nei giorni scorsi con la Perugia Phunking Band, nelle vie e piazze cittadine che si ripeterà fino al 20 agosto, il primo appuntamento della settima edizione, messa a punto dal direttore artistico Massimo Manzi coadiuvato dal direttore organizzativo Luigi Filippini, ha trascinato il pubblico con la formazione guidata da Daniele Mencarelli al contrabbasso, in formazione con il padre Emanuele Mencarelli all’organo hammond, e con Cristiano Arcelli sax contralto, Marco Acquarelli chitarre, Alessandro Paternesi batteria. Una formazione in ascesa che sta ottenendo un notevole successo non solo in Italia e all’estero, con brani composti dallo stesso Daniele Mencarelli che vanta importanti collaborazioni con Bollani, Mannoia, Cammariere, Fossati. Il percorso musicale è fresco e graffiante, fatto di contaminazioni ed esecuzioni avvincenti. Anche il gruppo “Le Core”, composto dalle voci di Claudia Fofi, Cecilia Clementi, Sara Ceccarelli, Marina De Fazio ha conquistato per la bravura dell’esecuzione che tratta del tema del viaggio e del migrare umano, accompagnate da Paolo Ceccarelli chitarra, Pietro Paris contrabbasso, Leonardo Ramadori percussioni, Rossano Emili clarinetto. Prossimo appuntamento dunque il 15 agosto con “GeGè Telesforo e i Groovinators”, una band di musicisti virtuosi, innamorati del jazz, del blues e di tutta la black music. Telesforo è un cultore della musica nera che da lungo tempo si divide tra palcoscenici, radio e tv. Il concerto dei Groovinators parte dal blues e si allarga al funk, dominato dal ritmo e con venature jazz. Una band ricca di talento e mai banale, che riassume e rielabora i paradigmi della musica nera in una chiave sempre e comunque fruibile e trascinante, con la splendida voce di Mia Cooper e con Max Bottini basso e voce, Fabio Zeppetella chitarra, Marcello Surace batteria, Alfonso Deidda piano, tastiera, sax, voce. Cantante, percussionista, polistrumentista, producer per la serie Groove Master Edition by Go Jazz, ma anche giornalista, conduttore radiotelevisivo, entertainer, GeGè Telesforo è una figura dai mille contorni, e dalle altrettante sfumature. Nato artisticamente con Renzo Arbore, che ne ha scoperto le incredibili doti vocali, Telesforo ha saputo, nel corso degli anni, individuare un proprio progetto di ricerca, che ha nello “Scat”, ovvero l’improvvisazione con la voce, il nodo centrale. Indimenticabili i suoi concerti, a metà degli anni Ottanta, in cui si divertiva a rinnovare vecchi standard del jazz, in virtù di arrangiamenti mozzafiato e trovate armoniche spiazzanti. In seguito, ha saputo affermarsi anche all'estero, duettando più volte con Jon Hendricks, con Dizzy Gillespie, Clark Terry, DeeDee Bridgewater, e molti altri. Negli Stati Uniti, grazie al sodalizio con Ben Sidran - pianista, cantante e raffinatissimo critico musicale - Telesforo ha trovato una seconda patria, collaborando con i musicisti più in vista, incidendo i suoi dischi nello studio di registrazione di Prince, e trovando il modo per esportare la sua indiscutibile classe anche in Giappone, dove ha collezionato una serie impressionante di "sold out". Da qualche anno, la sua ricerca musicale si è indirizzata sul versante di un funk aggressivo e purissimo, in cui gli elementi jazzistici e improvvisativi si saldano a una rigorosa ed infallibile concezione ritmica dominata dal "groove". Condividi