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PERUGIA - Assemblea regionale dei 92 sindaci umbri il 10 settembre prossimo per esaminare i nuovi provvedimenti governativi sulla sicurezza: la convochera' l'Anci dell'Umbria, come ha annunciato stamani il presidente dell'associazione e sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, per il quale questi provvedimenti ''provocano un'alterazione dell'equilibrio dei poteri tra gli apparati dello Stato, con una delega ai Comuni di una quota di quel monopolio nell'uso della forza che compete per sua natura, nell'ordinamento italiano, allo Stato centrale. Tale alterazione avviene con lo strumento del decreto che non va nemmeno al vaglio del Parlamento. Questo impone alle istituzioni locali un profondo ripensamento del proprio ruolo ed un confronto con gli organi che rappresentano territorialmente il Governo centrale''. Dopo l'assemblea, sempre settembre, l'Anci convochera' ''un vasto momento di confronto tra le municipalita' ed i diversi organi della sicurezza, prefetture in testa, per far si' che venga rinsaldato e non compromesso l'ottimo rapporto di collaborazione interistituzionale ed interforze che funziona in Umbria grazie ai protocolli cittadini e provinciali per la sicurezza e l'accoglienza''. ''Il nuovo quadro normativo - ha precisato Raffaelli - non incontra da parte nostra alcuna ostilita' preconcetta: riteniamo tuttavia che vadano evitate improvvisazioni e derive creative come quelle che lo stesso ministro Maroni sembra inopinatamente prefigurare. Il sistema nazionale della sicurezza in Italia e' particolarmente complesso e non credo che possano applicate indiscriminatamente modalita' di intervento che forse possono avere un senso in alcune aree del Settentrione o in alcune altre aree metropolitane, ma che hanno poco a che vedere con i particolari caratteri delle problematiche della sicurezza e dell'ordine pubblico in Umbria. Per questo il coordinamento con le Prefetture e' indispensabile e vanno evitate in ogni modo tutte le forme di impropria competizione o di scarico delle responsabilita'. C'e' poi il problema non secondario del taglio delle risorse, sia nei confronti dei Comuni che delle forze di Polizia, che e' in stridente contrasto con le ambizioni di queste nuove normative e che non e' nemmeno lontanamente compensato dai 100 milioni di euro di stanziamento annunciati dal ministro dell'Interno''. Condividi