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PERUGIA - Si e' svolta questa mattina a Palazzo Cesaroni l'audizione convocata dalla Seconda Commissione del Consiglio regionale sulle Linee di indirizzo del nuovo Piano rifiuti. All'incontro hanno partecipato rappresentanti di Wwf, Confindustria, Comune di Spoleto, Si' Energia, Confcommercio, Cna, Uil trasporti e ProNatura. Dagli interventi - riferisce una nota della Regione - e' emersa una generale condivisione degli obiettivi principali delle Linee: il potenziamento della raccolta differenziata fino a raggiungere la soglia del 65 per cento e la riduzione della produzione dei rifiuti, mentre piu' articolato e' il giudizio sul sistema di smaltimento della parte indifferenziata e non riciclabile dei rifiuti. Per Lucio Riccio(Wwf) l'educazione ambientale avra' un ruolo determinante nel raggiungimento degli obiettivi del Piano. Inoltre l'utilizzo di termovalorizzatori per lo smaltimento dei residui non riciclabili porterebbe comunque alla produzione di tonnellate di ceneri e polveri pericolose e nocive che dovrebbero essere a loro volta smaltite. Biagino Dell'Omo (Confindustria) si e' soffermato sulla necessita' di dare applicazione pratica agli indirizzi stilati, suggerendo di smaltire i rifiuti non riciclabili all'interno delle cementerie e delle centrali elettriche ottenendo il doppio risultato di risparmiare sul loro combustibile e di ridurre le emissioni evitando di incrementare le combustioni costruendo altri impianti. Secondo Roberto Loretoni (assessore al Comune di Spoleto) vanno previsti incentivi per chi fa la raccolta differenziata ma anche anche penalita' per chi non segue comportamenti virtuosi. La scelta delle strutture in cui smaltire i rifiuti finali deve tenere conto anche della viabilita' dell'Umbria e dell'esigenza di far circolare centinaia di camion al giorno. Le comunita' che accetteranno di farsi carico di questi impianti dovranno ottenere delle remunerazioni in termini di miglioramento dei collegamenti stradali e di qualita' dei servizi. Sulle politiche di incentivazione per le imprese che si impegnano nella riduzione degli imballaggi (''che peraltro dipende in gran parte dall'industria'') e delle buste di plastica e nel riciclaggio si e' concentrato Filippo Bargelli (Confcommercio) che ha anche messo in evidenza come sia difficile influenzare il consumatore, che chiede porzioni sempre piu' piccole che portano a produrre un numero maggiore di imballaggi. Inoltre dovrebbero essere previste delle premialita' per le aziende che aderiscono alle campagne di recupero e riciclo dei materiali, assumendosene i costi. Paolo Annetti (Cna) ha messo in dubbio che sia possibile raggiungere il 65 per cento di raccolta differenziata in base ai risultati poco confortanti del Piano precedente. Condividi