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Essere figlio di una leggenda non è un peso semplice da portare sulle spalle, specialmente se ti chiami John Lee Hooker Jr e tuo padre è stato il pioniere del blues. La storia è una di quelle che somigliano a tante altre di musicisti “maledetti” del Novecento. La più classica, e tragica, discesa agli inferi e ritorno. Virgilio, nel suo caso, il blues. John Lee Hooker Jr sarà il protagonista del concerto di questa sera a Castiglione del Lago, seconda serata di Trasimeno Blues 2008. La scena che vede emergere il bluesman è quella di Detroit, la città dell'automobile e delle sue fabbriche che ha scritto pagine fondamentali della musica del secolo passato. Qui John Lee Hooker Jr esordisce a otto anni in una radio locale, capendo da subito che la sua strada era quella della musica. All'età di dieci anni è già in tour con il padre, a sedici ha già suonato nei posti che contano. “Live at Soledad Prison” è l'esordio discografico con il padre, “Cold As Ice” è invece l'ultimo lavoro. In mezzo, decenni di vita spericolata e molto borderline dove ha creato uno stile tutto suo, fondendo R&B e le influenze del Motown (e non poteva essere altrimenti per uno che viene da Detroit). Giornate intere ad ascoltare Stevie Wonder, Marvin Gaye e Jackie Wilson mentre a passi veloci le sue scarpe percorrevano la strada lastricata per l'inferno. Alcol, droga e galera le sue compagne di viaggio. A salvarlo, come in molti altri casi, la musica: un Virgilio che lo accompagna per le strade dell'inferno, gliene mostra i meandri e i demoni fino a lasciarlo sulle porta del Purgatorio. Ora toccava solo a lui. Una vita del genere lascia un torrente di emozioni che il nostro traduce nel modo a lui più congeniale, quello di scrivere testi e musica. L'ispirazione ritorna. Da lì in poi note e parole rappresentano la sua personale catarsi, un bagno purificatore dove si mette a nudo non nascondendo niente di ciò che è stata la sua vita all'inferno. “It's the life experience”, come ha avuto modo di affermare più di una volta. “Blues with a Vengeance”, un nome un programma, è l'album del 2004 grazie al quale i riflettori tornano ad accendersi su di lui. Un disco che gli è valso una nomination ai Grammy e il primo premio del W.C. Handy Award: per un bluesman, l'equivalente di un Oscar. Questa sera a Castiglione sarà accompagnato da Brian James Vollreide (tastiere), Jeffery James Horan (chitarra), George Lacson (basso) e Michael Rogers (batteria). Insieme presenteranno molti dei brani dell'ultimo cd “Cold As Ice”. Un disco su ottimi livelli dominato dalla voce calda e profonda di Hooker. Domani sera invece, sempre gratis e sempre in piazza Mazzini a Castiglione del Lago, toccherà alla voce rocciosa e profonda di Shemekia Copeland. Condividi