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PERUGIA - Ha risposto alle domande del gip sostenendo la sua assoluta estraneita' alle contestazioni che gli vengono rivolte il maresciallo in servizio al comando regionale della guardia di finanza, Massimo Mazzocchi, arrestato con l'accusa di concorso in corruzione nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Perugia sulla assegnazione di appalti per opere pubbliche da parte di enti locali. Mazzocchi, difeso dall'avvocato Francesco Falcinelli, durante l'interrogatorio di garanzia, svoltosi questa mattina nel carcere perugino Capanne, e' stato sentito per circa un'ora dal giudice per le indagini preliminari Claudia Matteini, alla presenza del pubblico ministero titolare delle indagini, Manuela Comodi. In particolare ha sostenuto davanti al giudice la sua totale estraneita' in relazione alla sua presunta interferenza nella verifica fiscale da parte delle Agenzie delle Entrate nei confronti dell'azienda 'Tecnostrade'di Carlo Carini, imprenditore gia' in carcere dal 12 giugno scorso nell'ambito della stessa indagine e raggiunto da un nuovo ordine di custodia cautelare per questa vicenda. Il maresciallo ha quindi spiegato che il suo ufficio non ha poteri ne' accertativi ne' ispettivi e quindi non avrebbe mai potuto tecnicamente realizzare eventuali verifiche. Mazzocchi ha negato di aver ricevuto regalie dall'imprenditore Carini, sostenendo che quelle a cui si fa riferimento nel capo di imputazione si riferiscono ad altra persona. Sempre questa mattina ad essere sentito e' stato anche lo stesso Carini, ex presidente dell'Associazione costruttori della Confindustria di Perugia, che si e' avvalso della facolta' di non rispondere e ha rilasciato spontanee dichiarazioni contestando tutti gli addebiti nei suoi confronti. Difeso dall'avvocato Luciano Ghirga, in particolare, ha sostenuto che le ''modeste donazioni'' di prodotti a cui si fa riferimento nel provvedimento a suo carico non avevano nessun significato diretto e non erano legati a nessun comportamento, tanto meno collegato alla verifica fiscale nei confronti della sua azienda. Nell'ambito della stessa inchiesta e' stata notificata una informazione di garanzia anche al generale della Guardia di finanza, CarloTerzoli, anche lui accusato di corruzione in concorso con un altro costruttore, Gino Mariotti. L'inchiesta della magistratura perugina riguarda l'assegnazione di appalti per una serie di lavori pubblici soprattutto da parte della Provincia di Perugia. Secondo l'accusa avrebbe operato una sorta di ''comitato di affari'' del quale facevano parte alcuni costruttori e funzionari pubblici, tra cui dirigenti della Provincia. Condividi