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PERUGIA - Nella provincia di Perugia le imprese del terziario hanno una percezione di insicurezza superiore alla media nazionale. E' quanto emerge dal rapporto Confcommercio-Eurisko su sicurezza e criminalita' presentato oggi a Roma. Il campione della provincia di Perugia e' costituito da 250 attivita'. Il 49% degli esercenti - e' detto in una nota - ritiene che la situazione sia peggiorata nell'ultimo anno, il 44% che sia rimasta invariata e il 7% che sia migliorata. Sono i furti e le rapine i reati che suscitano maggiore apprensione: tra il 2006 e il 2007, il 65% ritiene che ci sia stato un aumento dei furti con riferimento al proprio settore di attivita', contro un 29% che giudica la situazione immutata e un 2% che la valuta in miglioramento (un 4% non risponde). Anche le rapine rappresentano una minaccia in aumento per il 42% degli intervistati, in diminuzione per il 4%. Quanto alle estorsioni, appena il 13% del campione totale ha dato una valutazione, ed il 10% ritiene che siano aumentate. Ancora piu' basso il numero, pari al 10%, di chi ha risposto sul tema dell'usura, e l'8% la considera in crescita. In merito all'esperienza diretta con fenomeni criminosi, il 45% dichiara di esserne stato vittima nell'ultimo anno, anche se nessuno con lesioni o danni agli addetti o ai familiari. A fronte di questa situazione di paura e di incertezza, il 78% delle imprese si e' visto costretto a tutelarsi e ad investire in sicurezza. Per quanto riguarda gli interventi su cui puntare per ridurre il rischio di subire eventi criminali, tra le misure considerate piu' efficaci, vince con il 35% l'intervento degli enti locali e dello Stato (ad esempio con i poliziotti di quartiere), seguito con il 29% dall'intervento di prevenzione e repressione di polizia e carabinieri. ''Ad inquietare - ha commentato il presidente della Confcommercio della provincia di Perugia, Giorgio Mencaroni - e' l'aumento progressivo negli ultimi anni della percezione di insicurezza, la stessa che vivono anche i cittadini, e che va al di la' dei dati oggettivi. Per questo occorre dare segnali forti, compiere azioni decise che spezzino questa spirale''. Condividi