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di Daniele Bovi Piazza Danti da salotto buono di Perugia a osteria di bucanieri. Terra di nessuno. Si beve tantissimo, si fuma, basta una parola e la mischia da film con John Wayne è servita. La prima notte di Umbria Jazz ha fatto registrare infatti risse a ripetizione che si sono concentrate nella zona di piazza Danti, da qualche tempo il fulcro della “movida” perugina. Tutto scorre via abbastanza liscio fin verso l’una di notte. Poi, a fiammate, si accendono le zuffe. La gente, specialmente i ragazzi venuti per godersi semplicemente la musica, un po’ d’aria fresca e una birra, si spaventano. Parecchi sono anche un po’ schifati: “Ma come è ridotto ‘sto posto?”. Il ricordo della violentissima rissa che ha visto protagonisti due stranieri nella notte tra mercoledì e giovedì, è ancora freschissimo. Così come il “grido” lanciato dai ragazzi quella notte verso le forze dell’ordine: “Ripulite questo posto”. La cronaca della serata di ieri fa mettere a referto una bottigliata in faccia, due ragazze che si sono malmenate, due uomini che si sono lanciati sui tavolini del bar “curdo” rovesciando anche i pesanti cassonetti in ferro che si trovavano intorno e, dulcis in fundo, alle 3.15 del mattino due gruppi di giovani contrapposti in un maxi tafferuglio di breve durata. Motivo scatenante, gli ormai famigerati apprezzamenti di troppo verso una ragazza del gruppo. Ma soprattutto, in una ipotetica analisi ematica, le tracce di sangue rinvenute in un fiume di alcol. Ad ogni fiammata è tutto un fuggi fuggi di persone impaurite. Intervenire in una situazione del genere non è cosa agevole. Un episodio di ieri è significativo dell’aria che tira. Due volanti della Guardia di finanza percorrono alle 2 circa piazza Danti per poi infilarsi verso piazza Cavallotti. Tutto intorno si levano urla belluine all’indirizzo delle due auto, il clima si scalda, qualche bicchiere (per fortuna di carta) viene lanciato contro le auto. Scendere dalla macchina si fa pericoloso, meglio andarsene. Alle 4 del mattino il centro storico è ancora abbastanza popolato. L’ora è tarda, meglio tornare a casa. Si percorrono i vicoli tra via Ulisse Rocchi e via Baldeschi. L’inciviltà di molti fa sì che il puzzo di urina ti prende alla gola. Si cammina e ci si tappa il naso e la bocca. Qua e là fazzoletti intrisi dal sangue versato nelle risse precedenti. Si arriva ad imboccare le scale dell’acquedotto. Qui tre tossici si fanno di eroina di fronte a tutti. Il quadro è completo. Il grado di squallore alto. Meglio tornare a casa. “Ma come è ridotto ‘sto posto?”. Condividi