anas.jpg
PERUGIA – Il Tribunale del riesame di Perugia ha rimesso in libertà altri due personaggio che erano stati coinvolti nell’inchiesta riguardante la vicenda degli appalti pubblici che sarebbero stati aggiustati in favore di alcune ditte locali e nazionali. Si tratta di Amleto Pasquini, ex dirigente dell’Anas di Perugia e di Venera Gianlongo, funzionario della Regione Umbria. Come hanno fatto presente i legali dei due, sarebbe venuta meno nei loro confronti l’esigenza di custodia cautelare. Le imputazioni mosse nei loro confronti erano di varia natura. Particolarmente gravi quelle riferire al Pasquini che era stato chiamato in causa in relazione a lavori sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle per avere con falsi attestati giustificato l' ''aumento imprevisto ed imprevedibile dei costi di appalto'' a beneficio di due aziende costruttrici. In cambio, sosteneva l’accusa, avrebbe ricevuto dal legale rappresentante della Tecnostrade, una delle due aziende, Carlo Carini, che era anche presidente della Ance, l'associazione provinciale dei costruttori, il pagamento di un pranzo per 80 persone presso un ristorante, il pagamento di camere d'albergo, un autista con auto a disposizione e casse di vino provenienti dalla azienda vinicola dello stesso Carini. A quanto si è saputo è stata anche chiarita la provenienza di una somma riscossa da uno degli imputati che gli inquirenti ritenevano trattarsi di una tangente, mentre era stata versata a suo favore da una compagnia di assicurazioni a titolo di rimborso. Condividi