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"Lo hanno pugnalato un'altra volta, ancora una volta. Ma io continuerò a lottare". E' la reazione composta di Lorena Coletti, sorella di uno degli operai morti nella Umbria Olii di Campello sul Clitunno, alla richiesta di ricusazione che ieri la difesa del titolare dell'impresa, Giorgio Del Papa, ha presentato al gup di Spoleto. La sorella di Giuseppe Coletti, morto in seguito all'esplosione del 25 novembre del 2006, secondo quanto riporta l’agenzia Agi invita Del Papa a "mettersi una mano sul cuore, se ce l'ha". "Si assuma le sue responsabilità e faccia in modo che si arrivi alla verità nel più breve tempo possibile", aggiunge, "Io voglio giustizia per mio fratello, che quel giorno è andato solo a lavorare". Del Papa, che ha sempre respinto qualunque addebito, ha anche richiesto nei giorni scorsi ai familiari delle vittime, all'unico sopravvissuto e all'assicurazione della ditta di manutenzione un risarcimento danni per oltre 35 milioni di euro. Alla base dell'istanza l'ipotesi che nell'eseguire i lavori è stata impropriamente utilizzata la fiamma ossidrica di una saldatrice. "La saldatrice l'hanno ritrovata nella stanza dei saponi", risponde Lorena Coletti. Secondo la donna "gli operai ci lavoravano già dal mercoledì e nessuno aveva avuto da ridire. I silos erano pieni di esano: questo Del Papa lo sapeva". "Stanno infangando la memoria di mio fratello - continua la donna - questo lo trovo insopportabile, perché non può difendersi. Non ho gran fiducia nel sistema, ma continuerò a lottare per Giuseppe". Intanto la Cgil Umbria con Cisl e Uil ha organizzato un presidio per domani mattina alle 10,30 davanti ai cancelli dell'Umbria Olii a Campello sul Clitunno Condividi