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SPOLETO - Torna anche il cinema al Festival di Spoleto in questo anno di rilancio e passaggio e naturalmente dedica un omaggio aBollywood, le produzioni della Hollywood indiana, attraverso l'opera del regista Sanjay Leela Bhansali, che ieri sera ha firmato la Padmavati di Roussel, esotica opera-ballet d'inizio Novecento. ''Quando mi arrivo' la mail che mi chiedeva se volessi fare la regia dell'opera di Roussel - racconta - ho pensato fosse uno scherzo e lo raccontavo ridendo. Io non avevo mai visto un'opera lirica in vita mia. Si pensi che non ho firmato il contratto sino a quando avevo finito praticamente la messinscena, perche' avevo paura e volevo poter scappare in qualsiasi momento''. Quanto ai suoi film, dice: ''Abbiamo portato la tradizione teatrale dei canti e delle danze sul grande schermo, proprio come quando e' nato il cinema di Hollywood, con grande fasto, vivacita' e colore''. E poi spiega che tra i film e il teatro a scoperto che ''i problemi per il regista sono gli stessi: quelli di realizzare il proprio disegno e assieme farlo arrivare al pubblico in modo coinvolgente. Come quando giro, ho puntato sulla spontaneita', sull'istinto, senza introspezioni e psicologismi. Non mi pongo il problema di allegorie o metafore che qualcuno puo' leggervi a posteriori, tanto meno immagino quelle che possono vedervi degli spettatori occidentali''. Il risultato e' stato uno spettacolo vivace colorato, un kolossal tipo Aida con elefante e tigre in scena, a meta' tra musical e iconografia popolare indiana. ''Amo questo genere - conclude - e io stesso ancora oggi non perdo occasione di danzare e cantare''. Il nome di Bhansali ha avuto qualche notorieta' da noi nel 2002, quando il film Devdas e' arrivato a Cannes ed e' stato la prima pellicola indiana a ottenere la nomination all'Oscar. Era la vicenda di un uomo costretto a rinunciare al proprio amore per ragioni di casta, che si lascia andare, tra alcool e vizio, nonostante le cure di una cortigiana, sino al tragico finale. Oltre a questo, per la piccola maratona qui a Spoleto, tra oggi e domani, altri sei suoi film, compresi Black, che nel 2005 vinse undici Filmfare Awards, e l'ultimo, Saawariya, ispirato alle Notti bianche di Dostoevskij. In un incontro il cinema di Bollywood e' poi stato presentato al pubblico, a partire dai suoi dati strabilianti: tra 800 e 1.000 film prodotti all'anno con un fatturato di 2,5 miliardi di dollari e ben oltre un milione di spettatori al giorno. Ma Spoleto Cinema, a cura di Nicoletta Ercole, e' anche altro, e ha al centro una grande rassegna di film legati alla lirica, la danza, la musica e il teatro, un incontro con Valeria Bruni Tedeschi e un momento di riflessione sul restauro dei film con Lizzani, Montaldo, Wertmuller, Tosi, Toffetti e altri, piu' la proiezione di Avanti a lui tremava tutta Roma di Carmine Gallone con Anna Magnani. Condividi