Piano regionale rifiuti: convegno oggi a Palazzo Cesaroni, ma non ci si allontana dall'inquietante presenza dgli inceneritori

di L.Spaccini In vista del perfezionamento e dell'adozione di quello che sarà il 3° Piano regionale per la gestione dei rifiuti, l'Assessore all'Ambiente Lamberto Bottini ha convocato stamani a Palazzo Cesaroni una nutrita squadra di tecnici per parlare della fase finale del ciclo del trattamento dei rifiuti. I vari ingegneri e specialisti che si sono susseguiti hanno illustrato le varie fasi e le tipologie di impianti necessarie di quello che bottini ha definito un percorso parallelo e complementare del piano regionale dei rifiuti. Bottini ha ribadito che le discariche non possono più rappresentare la conclusione del ciclo dei rifiuti, anche perchè l'europa va in questa direzione, e quindi la prima necessità è quella di ridurre la produzione di rifiuti, seguita immediatamente dopo dalla esigenza di aumentare significativamente la percentuale di raccolta differenziata. Indicativo è poi il prossimo esordio in diversi punti vendita della grande distribuzione di erogatori di detersivi o altro prodotti sfusi, senza quindi creare, alla vendita del prodotto, la necessità poi di smaltire i contenitori plastici, ma favorire il riutilizzo di un solo flacone per ogni prodotto. sarà prevista anche l'incentivazione della raccolta differenziata, laddove possibile nella formula del porta a porta, esperimento che già da diverse settimane è stato avviato dal Sindaco Goracci a Gubbio. Bottini ha poi ribadito un concetto fondamentale: "Prima di tutto l'ambiente; qualsiasi sia la scelta del percorso, non si privilegerà il fattore costo rispetto a quello dell'ambiente". Unico neo di questi progetti, a mio avviso, è quello del concetto di base: tutto il piano si basa sullo smaltimento finale dei rifiuti con trattamento termico e compostaggio; il problema è che per trattamento termico s'intende nè più nè meno che 'inceneritore', e sinceramente ritengo che ci siano molte altre alternative che contemplano la rivalorizzazione dei rifiuti con un residuo di rifiuti non trattabili minimo tale da non giustificare le enormi spese e problemi derivanti dalla costruzione di un inceneritore.