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PERUGIA - Ammontano complessivamente a un milione e 350.000 euro le risorse economiche che la Provincia di Perugia si trova a gestire per l’anno in corso per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e per la realizzazione delle opere necessarie alla salvaguardia dell’ecosistema del lago Trasimeno. A renderlo noto è l’assessore provinciale all’ambiente Sauro Cristofani, nel far presente come quasi la metà di questi fondi gravino direttamente sul bilancio dell’Ente provinciale e per la restante parte sulle casse degli altri Enti titolari di responsabilità a vario titolo sul bacino lacustre (Regione, Comunità montana e Comuni del comprensorio). Per dare continuità alle attività già messe in campo in precedenza di manutenzione ordinaria e straordinaria, approfondimento fondali, manutenzione sponde, opere d’intercettazione del trasporto solido, è stato necessario riconfermare il fondo straordinario di 800mila euro a cui partecipano in misura diversa Regione, Provincia (che vi partecipa stanziando 100.000 euro), Comunità montana e Comuni lacustri. La Provincia ha poi già messo mano alla ristrutturazione della rete di telerilevamento idrometeorologica (per 150 mila euro), ai lavori di recupero del degrado strutturale della banchina della darsena demaniale delle vele nel Porto di Passignano sul Trasimeno (euro 250 mila), al progetto dei dragaggi per agibilità (150 mila euro). E’ in fase di approvazione la manutenzione straordinaria delle aree spondali demaniali in varie zone del lago Trasimeno il cui intervento è quantificato in 400 mila euro. Il punto su quanto fatto e quanto ancora da fare è stato recentemente fatto nei giorni scorsi quando si è riunito in Regione il Tavolo istituzionale di monitoraggio sul lago Trasimeno. Occasione in cui è stato osservato come le piogge di fine primavera hanno permesso di mitigare gli effetti di una crisi idrica pesante che dura dal 2006, anche se la discreta quantità di acqua piovana non è stata certo risolutiva. Per questo motivo nelle prossime settimane, oltre ad un incontro con le associazioni ambientaliste e le parti sociali del territorio lacustre, è previsto anche un incontro presso il Ministero. Per quanto riguarda gli interventi da attuare è stata ribadita la volontà, dopo il progetto della diga di Montedoglio, la cui condotta di allaccio al lago è quasi ultimata, di accelerare le procedure per la disponibilità del bacino idrico del fiume Chiascio per il quale, di recente, è stato trasmesso il progetto definitivo. Il sistema di acquedotti realizzato dopo la crisi idrica del 2003 – è stato detto durante l’incontro - ha permesso di eliminare i prelievi diretti dal lago per uso idropotabile, con un risparmio di circa 1 milione 700mila metri cubi d’acqua l’anno. La fine degli attingimenti idrici, possibile già da quest’anno per il comprensorio del comune di Tuoro grazie alla condotta dalla diga toscana del Montedoglio, permetterà una riduzione dei prelievi di circa 400mila metri cubi d’acqua. Dal 2010/2011, con il completamento del tratto umbro, sarà possibile estendere questo sistema irriguo a tutto il comprensorio del Trasimeno. Condividi