caritas2.jpg
ASSISI – Si è aperto oggi a Santa Maria degli Angeli il 32/o convegno delle Caritas diocesane sul tema ''Amiamoci coi fatti e nella verita'- I volti, le opere, il bene comune''. La giornata inaugurale e' stata caratterizzata dall'intervento del direttore della Caritas Italiana, mons. Giuseppe Merisi. A Santa Maria degli Angeli sono riuniti oltre 600 delegati in rappresentanza delle 220 Caritas diocesane e di quella italiana. I lavori proseguiranno fino a giovedi' prossimo. Nella lotta alla poverta' e' necessaria una specifica attenzione ai temi della casa al nord e al centro Italia e del lavoro al sud. Lo ha sottolineato il direttore della Caritas Italiana, mons. Giuseppe Merisi, aprendo i lavori. La casa al nord e al centro Italia - e' stato detto - pesa fino all'80 per cento sullo stipendio familiare. E' quindi necessaria - secondo monsignor Merisi - una nuova politica della casa popolare a riscatto e una forte detrazione fiscale sul costo per affitto. Per il lavoro al sud - dove ''c'e' una grande concentrazione di situazioni di poverta' economica'' - occorre, secondo il direttore della Caritas, un piano contro la disoccupazione che valorizzi artigianato, ambiente e turismo, cooperazione e consorzi. Nel suo intervento mons. Merisi ha toccato il problema dell'immigrazione ''fenomeno strutturale alla vita del nostro Paese e che interessa ormai quasi quattro milioni di persone''. ''E' necessaria - ha proseguito - una rinnovata politica dell'immigrazione attenta ad evitare chiusure, capace di superare le lentezze burocratiche, e investire in programmi di integrazione (nella scuola, per le famiglie, per le nuove generazioni, per la salute) prima che in programmi di trattenimento ed espulsione, pur a volte drammaticamente necessari''. Il direttore della Caritas ha parlato anche della ''possibile confusione tra le questioni relative al disagio sociale e il problema della sicurezza dei nostri territori''. Vanno evitate e contrastate - ha sostenuto - le semplificazioni e le strumentalizzazioni ''anche distinguendo il tema della legalita' da quello della sicurezza, nel senso che il raccordo fra accoglienza e legalita' puo' generare e di fatto genera sicurezza e coesione sociale''. Il senso della parola poverta' acquista anche un significato diverso. ''C'e' una poverta' piu' larga, potremmo chiamarla antropologica o spirituale ma anche sociale - ha osservato mons. Merisi - essa impedisce anche a chi i mezzi li avrebbe di trovare un senso alla propria esistenza, di pensare positivamente al proprio futuro. Genera malessere fisico e psichico, conduce alla solitudine, all'abbandono. E' una situazione comune diffusa in Europa, nel ricco occidente e nell'Europa dell'est, dove c'e' poverta' molto diffusa: si tratta di una 'poverta' di futuro' che tutti ci accomuna e sfida e ci impegna a una prova di responsabilita'''. Condividi