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PERUGIA – La presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, ha firmato stamani l’Ordinanza per lo stato di emergenza calore in Umbria per il periodo 24-25 giugno. L’Ordinanza si è resa necessaria a causa del protrarsi, per più di due giorni, di temperature al di sopra dei 33 gradi. Secondo le previsioni meteo della Protezione civile regionale le temperature dovrebbero comunque diminuire già a partire dalla notte di giovedì 26 giugno. L’Ordinanza prevede l’attuazione di tutte le misure necessarie alla salvaguardia della popolazione, già indicate nel piano di emergenza calore 2008 predisposto dagli assessorati regionali alla sanità e alla protezione civile, in collaborazione con le Prefetture di Perugia e Terni e con il coinvolgimento di Aziende sanitarie, Comuni e parti sociali. Da domani fino a mercoledì 25 giugno sarà quindi attiva la sala operativa del Servizio di protezione civile della Regione con il compito, tra l’altro, di comunicare ai Comuni di provvedere ai servizi necessari alla salvaguardia della popolazione, di garantire i trasferimenti delle persone a rischio in ambienti individuati e di avvalersi, in base a specifiche condizioni, delle “Unità operative di supporto” attivate e gestite dalle Prefetture di Perugia e Terni (con Vigili del Fuoco, Forze Armate, Corpi di Polizia, Corpo forestale dello stato, Croce Rossa Italiana, Organizzazioni del Volontariato). Il Piano regionale, ricordano all’Assessorato, prevede misure per l’identificazione delle persone ad alto rischio, anche con la creazione di elenchi basati sulle segnalazioni dei medici di medicina generale, dei servizi socio-sanitari territoriali e dei servizi sociali dei Comuni che, in buona parte, coincidono con i soggetti sottoposti a interventi di assistenza domiciliare. Il documento affida a Aziende sanitarie e Comuni il compito di informare i cittadini sui possibili rischi ed i rimedi raccomandati. Ai Comuni spetta di individuare i luoghi per accogliere le persone a rischio. Il sindacato confederale pensionati e le sue organizzazioni di volontariato sono invece impegnati in azioni di promozione sociale e di integrazione con le azioni attivate da Aziende sanitarie e Comuni. Il Servizio di protezione civile della Regione ha il compito di informare i soggetti interessati sulle condizioni metereologiche con una previsione di 72 ore, e di dare indicazioni sui diversi livelli di attivazione. Il vero e proprio “livello di emergenza” (dopo quelli di “attenzione” e di “allarme”) si avrà quando le condizioni meteo di rischio (più di 33 gradi) sono previste per tre o più giorni consecutivi. Sono indicati come soggetti a rischio gli anziani con più di 64 anni, i neonati e bambini al di sotto di un anno, i malati mentali, gli obesi, i portatori di malattie croniche e coloro che assumono farmaci o sostanze che modificano la percezione del calore o la termoregolazione. La prevenzione resta comunque il metodo più efficace per evitare rischi alla salute. Le regole in caso di aumento eccessivo delle temperature sono sempre le stesse: bere molta acqua (non ghiacciata) o liquidi con sali minerali (almeno 2.5 litri al giorno); evitare bevande contenenti caffeina, alcool o grandi quantità di zuccheri perché non aiutano la reidratazione dell’organismo; utilizzare vestiti appropriati, leggeri, ampi e di colore chiaro, e creme solari (le scottature riducono la capacità di termoregolazione del corpo), indossare occhiali da sole e cappelli a tesa larga; evitare di uscire nelle ore più calde (tra le 11 e le 15) e soggiornare in ambienti freschi, possibilmente refrigerati o condizionati. Se questo non è possibile nella propria abitazione spostarsi in edifici pubblici climatizzati. Ricordarsi inoltre che con temperature particolarmente elevate i ventilatori non sono sufficienti. In questo caso è meglio fare docce e bagni freschi, anche di frequente. Infine devono essere evitati sforzi eccessivi, ogni attività deve esser sospesa se si sente il battito cardiaco accelerato e si fatica a respirare, se si accusano giramenti di testa, confusione mentale, debolezza e senso di svenimento. Condividi