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TERNI - Saranno cinque e non tre i periti ai quali il gip del tribunale di Terni affidera' la perizia sulla morte di Giorgio Moretti, il capoturno 49/enne dell'Asm in servizio all' inceneritore di Terni, morto all' inizio del mese. In relazione a questa morte avevano ricevuto informazioni di garanzia anche il sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, ed il presidente dell' Asm, Giacomo Porrazzini. Nelle 11 informazioni di garanzia vengono ipotizzati i reati di omicidio colposo e lesioni colpose. L'ipotesi degli inquirenti e' quella che la morte di Moretti possa essere messa in relazione con l'ambiente nel quale si e' trovato a svolgere le sue mansioni. Per questo il gip Maurizio Santoloci aveva indicato un collegio di tre periti ai quali affidare l' incarico di accertare la fondatezza di questa ipotesi di accusa. Stamani era previsto l' affidamento dell' incarico ma in sede di udienza dell' incidente probatorio i difensori di alcuni indagati hanno presentato istanze sulla composizione del collegio di periti. In particolare il difensore di Raffaelli, David Brunelli, e quello di Porrazzini, Giovanni Cerquetti, avevano presentato istanza di ricusazione per due dei tre periti, sostenendo che entrambi si erano gia' pubblicamente espressi in varie sedi sulla nocivita' degli inceneritori per la salute della popolazione e di coloro che vi lavorano e che quindi erano ''ideologicamente schierati''. Dopo circa tre ore e mezzo di camera di consiglio il Gip Santoloci ha respinto queste istanze ma ha deciso di allargare il collegio peritale, includendovi un altro oncologo ed un ingegnere esperto di gestione degli inceneritori. L' udienza per l' affidamento degli incarichi e' stata rinviata al 11 luglio prossimo. Condividi