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PERUGIA - Prima tornata di interrogatori di garanzia questa mattina, nell'istituto penitenziario perugino di Capanne, per quattro delle 35 persone finite agli arresti (otto in carcere e 27 ai domiciliari) nell'ambito dell'inchiesta della procura della repubblica del capoluogo umbro sull'appalto e l'affidamento di lavori pubblici. Ad essere stati ascoltati dal gip di Perugia, Claudia Matteini, sono stati l'imprenditore edile Carlo Carini, presidente dell'associazione provinciale dei costruttori edili del capoluogo umbro, Gino Mariotti, amministratore della Appalti Lazio srl, Maria Antonietta Barbieri, responsabile dell'Ufficio contratti e appalti della Provincia di Perugia, e Lucio Gervasi, direttore area ambiente eterritorio della Provincia di Perugia. La prima ad essere stata sentita e' stata Maria Antonietta Barbieri, difesa dagli avvocati Simone Budelli, Angela Dell'Osso e Domenico Mariani, che ha scelto di avvalersi della facolta' di non rispondere. Nessun commento da parte dei suoi legali che hanno descritto la donna ''abbastanza provata'' per quanto accaduto. Ha scelto, invece, di fare una spontanea dichiarazione davanti al gip, l'imprenditore Carlo Carini, difeso dall'avvocato Luciano Ghirga ''contestando radicalmente - ha riferito il suo legale - i fatti che gli vengono contestati''. ''Per chi come me ha la fortuna di conoscere Carini, la sua lealta', la sua generosita' e la sua cordialita' - ha proseguito l'avvocato Ghirga - e' un fulmine a ciel sereno quanto gli viene contestato. Bisogna comunque prendere atto dell'ordinanza e, contro l'ordinanza, metteremo in campo i provvedimenti consentiti tra cui il ricorso al Tribunale del riesame''. Lungo interrogatorio invece per Lucio Gervasi, difeso dall'avvocato Giuseppe Innamorati, secondo il quale, la posizione del suo assistito ''non e' meritevole della custodia cautelare''. ''Gervasi - ha detto ancora il legale - e' in condizioni di poter dimostrare la sua assoluta estraneita' ai fatti''. Un interrogatorio durato circa due ore e mezza, durante il quale il direttore dell'area ambiente e territorio della Provincia di Perugia ha respinto tutte le accuse e ''ha dato esaurientemente spiegazione - ha detto il suo legale - sia delle pochissime telefonate e dei pochissimi episodi che lo vedono coinvolto direttamente, sia di quelli in cui viene tirato in ballo nei colloqui intervenuti tra terzi''. ''Abbiamo cercato di dare giustificazione e spiegazione in merito a quei pochi elementi che sono a suo carico'' ha proseguito il legale che ha ricordato come al suo assistito ''non e' stata contestata l'associazione per delinquere''. 'Gervasi e' uno dei funzionari tecnici della Provincia che seguiva le operazioni per le gare di appalto. Condividi