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PERUGIA - La Conferenza volontariato e giustizia dell'Umbria, che raccoglie le associazioni di volontariato impegnate nelle carceri e nella giustizia, si associa alla contrarieta' all'introduzione per decreto del reato d'immigrazione clandestina e condivide la posizione espressa dal presidente nazionale dell'organismo, Claudio Messina. ''La proposta dell'applicazione di pene piu' dure - spiega la responsabile della Conferenza umbra, Elena Sdringola - suona come un'accusa nei confronti di una giustizia che si vuole far apparire come troppo lassista, ma solo nei confronti di determinate categorie di persone. Di conseguenza, l'aggiunta di nuove illegalita' si propone come unico modo per rassicurare un Paese gia' educato ad auspicare tale soluzione. La questione si ripercuote sul campo nel quale tutte le nostre associazioni operano: quello carcerario. Mai come adesso la percentuale di disperati (soprattutto extracomunitari ma anche italiani) e' stata cosi' altissima. Per non parlare poi di ragazzi stranieri giovanissimi ristretti per mesi in un carcere per adulti soltanto perche' non hanno potuto esibire i documenti''. ''Non vogliamo - conclude Sdringola - ne' una falsa sicurezza, ne' una 'guerra assurda e inutile' nella quale sono coloro che si trovano gia' in una condizione di sofferenza a pagare le piu' alte conseguenze''. Condividi