G8/Ior: spunta un conto di 15 milioni di un altro istituto religioso
(di Enzo Quaratino) (ANSA) – ROMA - E' finita prima nelle carte della Procura di Perugia, che ha indagato sugli affari della "cricca" dei grandi appalti per il G8, e poi alla Procura di Roma, che sta tuttora indagando su una presunta violazione di norme antiriciclaggio da parte dello Ior, la banca vaticana, la documentazione relativa ad una movimentazione bancaria da 15 milioni di euro svolta a meta' dello scorso anno dall'Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, organismo della Conferenza Episcopale Italiana che eroga risorse agli istituti diocesani e che gestisce la maggior parte dei fondi dell'otto per mille.
I pm perugini Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi non hanno rilevato fatti penalmente rilevanti, ne' la tracciabilita' delle operazioni ha portato alla "cricca", ma il 6 ottobre dello scorso anno i due magistrati perugini hanno ugualmente consegnato al Procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara e al procuratore aggiunto Nello Rossi - uno dei titolari dell'inchiesta sullo Ior - gli esiti delle loro indagini su quella movimentazione bancaria da 15 milioni di euro, che e' cosi' finita, per ulteriori approfondimenti, a cominciare da quelli sul rispetto delle norme antiriciclaggio, nel fascicolo sullo Ior.
La riunione "di coordinamento" tra le due Procure - come si legge nel verbale firmato dai quattro magistrati - era stata "originata dal fatto che notizie di stampa" avevano "evidenziato che la Procura di Roma sta svolgendo indagini sullo Ior relativamente ad un conto sul Credito Artigiano, istituto che emerge anche dalla movimentazione bancaria" esaminata dai pm di Perugia. Sia il verbale di quella riunione tra i magistrati di Roma e Perugia, sia gli esiti delle indagini delle Fiamme Gialle sono agli atti dell'inchiesta sugli appalti legati ai Grandi Eventi, depositati di recente dai magistrati perugini a chiusura delle indagini preliminari sugli affari della "cricca" e gia' nella disponibilita' degli indagati e dei loro difensori.
I pm perugini avevano deciso di svolgere approfondimenti bancari dopo una telefonata anonima giunta nel maggio scorso alla Guardia di Finanza di Perugia nella quale si riferiva che su un conto corrente attivo presso la filiale romana di via S.Pio X del Credito Artigiano - la stessa nella quale la magistratura romana ha sequestrato 23 milioni di euro depositati su un conto dello Ior - erano transitati importi rilevanti (circa 20 milioni di euro) da ricondurre agli affari della "cricca" del G8. Della vicenda e' stata interessata, tramite la Guardia di Finanza, l'Unita' di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia, che ha individuato nella filiale un conto con una operativita' singolare: un solo accredito, alcuni giorni dopo l'apertura, di una sola operazione di importo rilevante: 15 milioni di euro.
Intestatario del conto e' risultato l'Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (Icsc). Nel dettaglio - scrive la Banca d'Italia nella nota n. 558937/10, a conclusione delle verifiche - il conto, numero 49086, e' stato aperto il 12 maggio dello scorso anno ed e' stato alimentato 12 giorni dopo, il 24 maggio, con un giroconto di 15 milioni di euro da un altro conto dello stesso Istituto Centrale per il sostentamento del clero presso FinecoBank spa. I dirigenti del Credito Artigiano spa, interpellati dalla Banca d'Italia, hanno riferito che i rapporti con l'Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero "sono ultradecennali e che l'operativita' e' caratterizzata da accrediti di importo rilevante, poi utilizzati per effettuare giroconti e trasferimenti a terzi in relazione alle necessita' e alla convenienza economica del momento".
I 15 milioni di euro accreditati il 24 maggio scorso - ha accertato la Banca d'Italia - sono stati girati dopo circa un mese, il 23 giugno, con un bonifico di pari importo a favore di un ulteriore conto dell'Istituto per il sostentamento del clero presso Banca Prossima spa (gruppo Intesa Sanpaolo).
Quanto all'origine dei fondi trasferiti da FinecoBank, quest'ultimo intermediario ha fatto sapere che il bonifico di 15 mila euro del 24 maggio e' stato eseguito con provvista costituita a seguito dall'accredito di un pronto contro termine, che era stato acquistato un anno prima tramite il Credito Artigiano.

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