Elisa Benedetti/ Arrestati tre uomini per spaccio: due sono tunisini

PERUGIA - Ci potrebbe essere una svolta importante nelle indagini sulla morte di Elisa Benedetti, la giovane di 25 anni, il cui corpo senza vita è stato ritrovato la mattina di lunedi' scorso nelle campagne alla periferia nord di Perugia. Tre uomini, due dei quali sono tunisino, sono stati arrestati oggi. Spaccio di sostanze stupefacenti l'ipotesi di reato, secondo indiscrezioni che non hanno ancora una conferma ufficiale.
Sarebbe dunque arrivata ad una prima conclusione la caccia agli spacciatori avviata immediatamente dopo il ritrovamento del corpo della povera ragazza, anche a seguito delle ammissioni dell’amica di Elisa riguardo all’assunzione di droghe pesanti assieme a bevande alcoliche che avrebbero causato in loro uno stato di forte stordimento.
Le indagini, su una vicenda che evidenzia molti punti da chiarire, proseguono nel riserbo piu' assoluto. Comunque nella stessa operazione di oggi sono stati anche sequestrati 300 grammi di eroina e 50 mila euro.
Gli arrestati sono Ahmed Aouini, cittadino tunisino di 26 anni, e Simone Lillacci, 38 anni: i due, secondo quanto si apprende, avrebbero venduto la droga ad Elisa e all'amica Vanessa la sera di sabato 29 gennaio. Il terzo arrestato e' Habuab Awbab, tunisino di 28 anni: e' nella sua abitazione che sono stati trovati la droga e i soldi.
I tre arrestati, sempre secondo quanto e' stato possibile ricostruire, sono stati fermati attorno alle 13 tra Ponte Rio e Ponte Pattoli, le stesse zone della periferia nord di Perugia dove lo scorso sabato Elisa e Vanessa avevano trascorso buona parte della serata. A Ponte Rio c'e' infatti il bar del distributore dell'Ip dove le due ragazze sono rimaste per oltre un'ora e mezza a bere birra e whisky assieme ad un giovane tunisino, Ahmed (che non e' tra gli arrestati).
Ai tre pero', nel corso della serata, si sarebbero aggiunti altri tre ragazzi, arrivati a bordo di una Passat e non e' escluso che siano proprio i tre arrestati oggi. Potrebbero infatti essere stati loro ad aver venduto la droga a Elisa e Vanessa.
Gia' nelle ore immediatamente successive al ritrovamento del cadavere di Elisa (che era scomparsa, in circostanze ancora da chiarire completamente, nella notte tra sabato e domenica), la procura di Perugia (il pm che coordina le indagini e' Antonella Duchini) aveva intestato il fascicolo d'indagine sotto la dicitura ''morte in conseguenza di altro reato''.
Tra i punti fermi dell'inchiesta, le prime risultanze dell'autopsia di Elisa, che hanno portato la procura ad ufficializzarne la causa della morte: ipotermia. Gli esami tossicologici, i cui risultati saranno disponibili soltanto fra alcuni giorni, potranno dire qualcosa in piu' sull'eventuale assunzione di sostanze stupefacenti da parte della ragazza e se questo possa aver agito da concausa nel suo decesso, nel qual caso la posizione degli arrestati si aggraverebbe notevolmente.
Nei giorni scorsi erano filtrati anche dei nomi riferiti agli ipotetici pusher coinvolti nella vicenda: si parlava di un certo ''Matteo'' (forse un maghrebino che si faceva chiamare con questo nome) e di un ''Marco''. A rendere ancora piu' complicata la ricostruzione delle ultime ore di vita di Elisa, che era venuta sabato sera da Citta' di Castello a Perugia con l'amica Vanessa, il fatto che - stando a quanto appurato sinora - non si trovino ancora un paio di telefoni cellulari che erano nella disponibilita' della ragazza.
Altri approfondimenti investigativi potrebbero riguardare il percorso fatto dalle due giovani uscendo da Perugia, con la sosta nel bar della una stazione di servizio, il successivo tamponamento della loro vettura con un'altra macchina, l'allontanamento di Elisa con la Punto dell'amica, il suo vagare nelle campagne di Casa del Diavolo e le sue richieste di aiuto ai carabinieri ed al 118.

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