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TRIESTE - Cinque persone sono state arrestate dalla Squadra Mobile della Questura di Trieste al termine delle indagini su una rapina a un furgone portavalori dal quale, il 17 novembre 2006, furono sottratti 200 chili di oro semilavorato. Fra le persone arrestate, tutte italiane, vi e' anche una delle guardie giurate che si trovavano sul furgone e che - secondo l'accusa - avrebbe fatto da basista al commando che assalto' l'automezzo. Gli arresti sono stati eseguiti a Napoli, Caserta, Perugia e Vicenza sulla base di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Trieste. Nell'operazione, che e' stata coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia e alla quale hanno collaborato le Squadre Mobili campane, umbre e venete, sono state eseguite numerose perquisizioni. La rapina fu particolarmente violenta e una delle due guardie giurate del furgone fu colpita ripetutamente con calci e pugni. Per entrare in azione, il commando attese che le due guardie giurate della societa' ''Speed in'' di Vicenza depositassero le armi prima di attraversare il confine tra l'Italia e la Slovenia. I 200 chili di oro semilavorato erano destinato a un laboratorio orafo di Buje (Croazia). Sono stati arrestati Renato Ronghi, 22 anni, Antonio Ronghi (38), Biagio Reca (55), Antonio Castaldo (33) e di Pasquale Russini, presunto basista, 41 anni, tutti di origine campana. ''Cruciale - ha detto Leonardo Boido, dirigente della Squadra mobile di Trieste - e' stata l'individuazione del basista, la guardia giurata che ha permesso ai quattro rapinatori di mettere a segno il colpo, nelle vicinanze dell'Ippodromo di Trieste''. Russini, infatti, non fu malmenato ed incappucciato dagli autori del colpo, come il suo collega, e fu proprio lui ad allertare la Polizia della rapina, con una telefonata secondo l'accusa volutamente scarna di informazioni ed elusiva che ha poi insospettito gli inquirenti. La rapina fu particolarmente violenta e una delle due guardie giurate del furgone fu colpita ripetutamente con calci e pugni. Per entrare in azione, il commando attese che le due guardie giurate della societa'''Speed in'' di Vicenza depositassero le armi prima di attraversare il confine tra l'Italia e la Slovenia. Gli interrogatori che verranno svolti nei prossimi giorni in Procura a Trieste - secondo quanto comunicato dalla Squadra Mobile - potrebbero permettere alla Polizia di rintracciare anche la refurtiva. Dei 200 chili d'oro rubati, infatti, ancora nessuna traccia. Condividi