Partiamo dall'intervista concessa al Giornale dell'Umbria da parte di Farchioni, altro socio di Damaschi, che, con passione ed entusiasmo segue le sorti del Grifo, occupandosi essenzialmente delle questioni amministrative. Tra le altre cose, Farchioni, torna ad illustrare il progetto che dovrebbe interessare Pian di Massiano, con la costruzione di campi, in erba ed in sintetico, tribunette e spogliatoi, riservati al settore giovanile e alla scuola calcio, punti di forza del Perugia del futuro. Si spera di coinvolgere un migliaio di ragazzi per garantire il futuro del calcio a Perugia, e per questo motivo è allo studio un progetto il cui costo dovrebbe essere di un milione di euro.

La società, una volta firmata la convenzione, si farà carico delle spese di manutenzione del Curi; poi, ristrutturata l'area esterna che va dallo stadio al percorso verde, potrà partire il grande progetto che, secondo quanto affermato dallo stesso Farchioni, sarà fruttuoso solo se coinvolgerà almeno sei, settecento ragazzi, nella speranza di formare qualche giocatore per la prima squadra. Comunque tra le righe (e nemmeno tanto velatamente) affiora qualche nota di preoccupazione e ci scappa la solita, immancabile, tirata di orecchie all'imprenditoria perugina (indifferente come sempre alle sorti del Grifo).

In sintesi, al di là dei componenti attuali il CdA e di Caporali, non si sarebbe fatto avanti nessuno, per dare una mano alla società, nemmeno mettendo i diecimila euro di anticipo come copertura parziale della quota (cinquantamila cadauna). La figura di Damaschi risulta troppo ingombrante e nessuno ama mettere i soldi per farli gestire da un altro? Strano perché al tempo di D'Attoma, Ramaccioni, Castagner, le fortune del Grifo nacquero proprio dalle sinergie tra imprenditori e manager decisionisti.

Altro piccolo segnale di malessere, Farchioni, lo manifesta quando rispondendo ad una precisa domanda sul modello da seguire (Atalanta e Empoli), si lascia scappare un: "Speriamo che non ci mettano i bastoni fra le ruote", che si spiega con il riferimento al ripristino del Santa Giuliana, per attività di calcio giovanile, assegnato ad altre società; cosa questa che ostacolerebbe il progetto in cantiere, di potenziamento del settore giovanile del Perugia quale serbatoio per la prima squadra.

Un cenno alle critiche, che sembrano stonate, all'indirizzo di una squadra prima in classifica e tra le migliori quattro di tutti i campionati italiani pro e non, con una brillante media punti/partite disputate pari a 2,26. Sarebbe interessate sapere cosa è stato chiesto a Battistini ad inizio stagione, se divertire, vincere il campionato o entrambe le cose. Una volta chiarito questo punto, la stampa, una parte dei tifosi (esigua minoranza) e qualche dirigente un po' ciarliero, si metterebbero l'anima in pace, magari scoprendo che l'obiettivo è uno solo, non importa quale sia la strategia da perseguire per il suo raggiungimento. Ma Perugia sappiamo com'è, a volte non si limita a cercare il pelo sull'uovo, ma controlla anche lo spessore del guscio.

Un saluto.

 

MC www.forzaperugia.net
 

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