TERNI - Costringeva i sei figli minorenni all'accattonaggio in centri commerciali, incroci stradali, nel parcheggio dell'ospedale, esercitando nei loro confronti una vera e propria forma di schiavitu'. Per questo la madre, una romena di 46 anni, senza fissa dimora ma da alcuni anni a Terni, e' stata arrestata dalla polizia, in esecuzione di un ordine di carcerazione.
I fatti risalgono al periodo compreso fra il 2002 e il 2004. La donna, il marito e i figli minori, tutti nomadi, si erano stanziati in baracche fatiscenti a Terni, nel vocabolo Staino. L'attivita' di accattonaggio alla quale i figli venivano costretti aveva spinto, nel 2003, il tribunale civile e penale di Perugia ad emettere la sospensione della potesta' genitoriale a carico della coppia. I figli, che avevano dai sei ai 16 anni, furono affidati ai servizi sociali del Comune di Terni.
Intanto erano proseguiti gli accertamenti della polizia e nell'aprile del 2009 la donna era stata condannata, insieme al marito, anch'egli romeno, a cinque anni di reclusione, poi ridotti a tre anni e tre mesi per i benefici dell'indulto. La donna non aveva, pero', scontato la condanna perche' si era resa latitante.
Lo scorso 20 settembre e' stata sorpresa dagli agenti della squadra mobile all'incrocio tra viale Prati e via Aleardi. E' stata, quindi, arrestata in esecuzione dell'ordine di carcerazione e rinchiusa nel carcere di Perugia. Al momento dell'arresto, con la donna si trovava uno dei figli, di 17 anni, affidato ad una struttura di accoglienza per minori.
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