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M.C. Battistini ha affermato di vivere di settimana in settimana, e sa bene che questa potrebbe essere l'ultima vissuta quale tecnico del Grifo, se domenica la squadra non dovesse uscire dallo scontro con il Flaminia con un buon risultato; magari andrebbe bene anche un pari, a patto che venisse accompagnato da chiari segnali di ripresa sia sotto il profilo del gioco sia dal punto di vista della condizione psicofisica, apparsa sotto tono in molti uomini. Alcune voci danno per allertato Boccolini, un tecnico esperto e vincente che dovrebbe essere presente domenica prossima sugli spalti del campo sportivo del Flaminia. Boccolini, che ha vinto diverse volte la serie D ed anche la Coppa Italia di categoria, secondo il GdU, sarebbe stato indicato dallo stesso Walter Novellino al Presidente Damaschi. Battistini sa bene che quella con il Flaminia è una gara fondamentale per il cammino suo e della squadra in questo campionato. Un successo pieno sicuramente servirebbe a rasserenare l'ambiente e riporterebbe un po' di coraggio ed entusiasmo a tutti i livelli, un altro fallimento avrebbe effetti collaterali pesanti. In ritiro la squadra ed il tecnico avranno modo di chiarirsi e di cercare le cause che hanno portato a totalizzare la miseria di soli cinque punticini in quattro partite, quando tutti si aspettavano, se non l'en plein, sicuramente un più ricco bottino. Mancherà Frediani che fin qui, se si eccettua qualche cross, un paio di assist, e qualche legno avversario colpito, non ha fatto vedere quello che tutti si aspettano da lui e che lui può dare come contributo per il successo finale. I giovani devono crescere sotto la guida dei senior e dovrebbero imparare dall'esperienza sua, di Goretti, Trezzi o Mocarelli, magari … ma se l'esempio ricevuto è quello contro il Monteriggioni, stiamo freschi! Partita "esame" per tutti, quindi, non solo per il tecnico che tuttavia è quello a maggior rischio. C'è da chiedersi, a questo punto, come mai, con un tecnico in giro libero del calibro di Boccolini, non si sia virato decisamente e fin da subito su una scelta che, stando ai numeri ed al palmares del tecnico, poteva rappresentare una garanzia certa. Al pensiero che domenica potremmo assistere al cambio della guida tecnica, ci coglie una deprimente tristezza. Siamo assaliti da sentimenti contrastanti come spesso, purtroppo, ci è accaduto in questi ultimi anni, vissuti sempre nell'incertezza, con lo spettro di un fallimento (in tutti i sensi) annunciato. Da un lato vorremmo che la squadra riportasse un corroborante successo per se stessa, la classifica ed il tecnico, ottenuto magari dopo la scossa dovuta al ritiro o alle facce scure e minacciose di Damaschi e Fedeli. Nello stesso tempo, ci assale una strana sensazione di dejà vu, che ci ripropone lo spettro di un altalenante su e giù di risultati e prestazioni, che finiranno per tenerci sempre ai margini della classifica che conta (in questo caso ancor più striminziti i margini, visto che vale solo il primo posto), con una Società alle prese con la necessità di dover intervenire da un momento all'altro, sconfessando in parte anche se stessa ed il lavoro di molti collaboratori, ma messa alle strette dal precipitare degli eventi e dall'impegno assunto di conquistare subito il ritorno tra i Pro. Vorremmo già fosse domenica sera, per saperne di più. Forse non siamo i soli. Un saluto. Condividi