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“Meno fisco per il lavoro, più lavoro per l'Italia”: questo lo slogan scelto da Uil e Cisl per la manifestazione nazionale che si terràa Roma sabato 9 ottobre. Dall'Umbria partiranno cinque pullman dal Perugino e tre dal Ternano. I contenuti dell'iniziativa sono stati trattati stamattina nel corso di un Attivo della Uil provinciale, che si èsvolto presso l'Hotel Giò Jazz di Perugia. Ai lavori hanno preso parte il segretario nazionale Carmelo Barbagallo, il segretario generale regionale Claudio Bendini e i membri delle segreterie umbre. La “ricetta” individuata - si afferma in una nota del sindacato di Angeletti - passa per una efficace politica a sostegno dello sviluppo e dell'occupazione, oltre che per una nuova politica fiscale che riduca le tasse sui pensionati, sulle famiglie e sulle imprese, così da rilanciare la domanda interna e dei consumi e, di conseguenza, l'economia del Paese. “In Italia – ha sottolineato Barbagallo – c'è un'evasione fiscale vergognosa, pari a 120 miliardi di euro, ai quali si aggiungono 60 miliardi di euro generati dalla corruzione favorita dal sistema politico del Paese. E' ora di cambiare il sistema fiscale e, al contempo, aumentare la produttività così da poter distribuire meglio la ricchezza. Un punto sul quale la Uil batte da trentacinque anni. In questa direzione, l'accordo di Pomigliano rappresenta uno spartiacque, perché detassando il lavoro notturno e lo straordinario il lavoratore guadagna 300 euro in più al mese. Ciononostante, la Cgil grida allo scandalo, dicendo che tale accordo è “anticostituzionale” e “difensivo”. Ma il fatto di base è che se non si produce, non c'è niente da distribuire, e lo sviluppo si crea prima di tutto detassando”. “In Umbria – ha affermato Bendini – accusiamo difficoltà ad attrarre le imprese, per questo attendiamo con interesse i provvedimenti sulla competitività annunciati dalla Regione insieme a quello sul mercato del lavoro. Misure necessarie per contrastare le previsioni che dicono che il Pil umbro nei prossimi dieci anni crescerà meno della media nazionale. E' evidente, quindi, che c'è un problema di competitività dell'Umbria rispetto ad altre realtà. Avvertiamo forte preoccupazione anche per la situazione del sociale, che ancora poggia quasi interamente sulla famiglia. Lo scopo della manifestazione nazionale è quello di spronare il Governo a varare una seria riforma fiscale che vada a ridurre in maniera considerevole l'area dell'evasione fiscale e che diminuisca le tasse ai lavoratori, ai pensionati e alle imprese, in modo tale da rilanciare i consumi interni”. Questi, in estrema sintesi, i punti rivendicati dal sindacato: aumento delle detrazioni da lavoro dipendente e da pensione; diminuzione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche attraverso la riduzione delle attuali aliquote; miglioramento del regime fiscale agevolato sul salario di produttività confermando l'aliquota di vantaggio al 10% e ampliando la soglia di reddito al di sotto della quale si applica l'agevolazione ed estendendo il beneficio anche al settore pubblico; sviluppo degli strumenti di sostegno alla famiglia, ampliando la tutela della non autosufficienza; incremento della lotta all'evasione fiscale; aumento dell'aliquota fiscale sulle rendite finanziarie (dal 12,5% al 20%); riduzione del prelievo fiscale sulle imprese; infine l'abbattimento dei costi della politica, cresciuti nell'ultimo decennio del 40%. Condividi