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Manuele Bonaccorsi intervista Paolo Ferrero Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione, Bersani e Veltroni litigano su voi. Il primo vuole stringere un’alleanza col PRC, il secondo è contrario. Siete al centro dello scontro nel PD? Veltroni vuole impedire la nascita di un fronte democratico capace di battere Berlusconi. L’attacco è finalizzato a impedire la realizzazione della linea nostra e di Bersani. Fronte democratico o nuova Unione, come dice qualcuno? Attenzione, noi no vogliamo un accordo di governo col PD, in politica gli errori si possono fare solo una volta. La linea di Bersani è molto chiara: due cerchi, uno di governo, del quale non faremo parte, perché non ce ne sono le condizioni; e il secondo, più ampio, per sconfiggere Berlusconi, in un quadro di difesa della Costituzione e per cambiare la legge elettorale in senso proporzionale. Siete sicuri che il PD voglia il proporzionale? Veltroni ad esempio è per l’uninominale. Tutti sono concordi sul fatto che la legge elettorale va cambiata. E l’indirizzo maggioritario è per il proporzionale. Ma prima o dopo le elezioni? Dopo. Un governo di transizione chissà che legge elettorale farebbe. E chissà quali sarebbero le sue politiche sociali. Riuscirebbe solo a risantificare Berlusconi. Nel PD si discute: meglio i comunisti o l’Udc? Discussione senza senso. Mi pare chiaro che alle prossime elezioni si andrà con tre poli. E nessuno avrà la maggioranza al Senato. Se alla Camera vince il centrosinistra, si dovrà ragionare coi centristi sulle necessarie modifiche al sistema istituzionale. Ma, ripeto, niente governo per noi. Ammetterà, però, che Bersani è senz’altro diverso, sui temi del sociale, dal precedente leader del PD. Senz’altro. Quando dico di un’alleanza per la difesa della Costituzione penso anche alla sostanza, alla ridistribuzione del reddito e potere verso il basso. Bersani va nella direzione giusta ma ciò non è sufficiente. Confindustria ha un peso molto forte dentro il PD. No è un caso che si parli di Montezemolo e Profumo come possibili leader politici. Chiunque vinca Confindustria sta sempre al Governo. Ha letto il documento dei 75? Sta dentro l’alveo del liberismo. Non si cita neppure la crisi economica, si fa finta che le politiche che Veltroni approva non siano proprio la causa della crisi. E sul piano politico si spinge verso un bipolarismo bipartitico, che è proprio ciò che ha permesso a Berlusconi di governare per quindici anni. D’altronde, si deve a Valter se siete fuori dal Parlamento. Veltroni si è molto concentrato a mandare la sinistra fuori dal Parlamento, per favorire, in maniera autoritaria, un partito unico che non esiste nella società. Primarie, Vendola o Bersani? Quando arriveremo alle primarie, vedremo cosa diranno i singoli candidati sull’economia, sul ritiro delle truppe dall’Afghanistan, sull’abrogazione della legge 30. noi di certo non presenteremo un candidato, perché non ci candidiamo a governare. Beh, a occhio Vendola è più vicino a voi di Bersani. Certo, a lui abbiamo proposto di costruire insieme la sinistra fuori dall’Ulivo. Cosa vi ha risposto? Non ci ha risposto. Lo voterete o è meglio Bersani? Vedremo i programmi nel concreto. E’ certo però che non entreremo nel governo. Il nostro obbiettivo oggi è cacciare Berlusconi e costruire un’opposizione sociale a Confindustria. Il vero terreno di conflitto è questo: opporsi non solo a Berlusconi ma anche a Marchionne. Per questo saremo in piazza il 16 ottobre con la Fiom. Quindi. Lista di Rifondazione alle politiche? No, della Federazione della sinistra, il raggruppamento che nascerà a fine novembre, senza cancellare i partiti come PRC e PdCI. Stiamo svolgendo la fase congressuale, per unire e non per dividere come accade spesso nei partiti Da Left del 24 settembre 2010 Condividi