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PERUGIA - Il presidente del Consiglio di Stato, Pasquale De Lise, intorno alle 9 di stamani, ha fatto il suo ingresso alla procura di Perugia, per essere sentito dai pubblici ministeri Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, titolari dell'inchiesta sugli appalti per i 'Grandi eventi'. Il nome di De Lise e' uno degli ultimi comparsi nell'inchiesta perugina. L'attenzione degli investigatori si e' in particolare concentrata, per quanto lo riguarda, su un assegno circolare da 250 mila euro versati sul suo conto il 16 luglio del 2009. De Lise ha spiegato che quei soldi sono parte del prezzo di un immobile all'Argentario, del valore complessivo di circa un milione di euro, venduto a Maria Chiara Scoca, figlia del noto avvocato Franco Gaetano Scoca. Dopo che il suo nome era comparso sui giornali De Lise, rivendicando la regolarita' dell'operazione e negando qualsiasi legame con il periodo in cui era presidente del Tar del Lazio, aveva annunciato l'intenzione di recarsi dai Pm di Perugia per spiegare la vicenda. Sottolineando anche di essere pronto a fornire tutti i documenti ad essa legati. Il presidente De Lise si è intrattenuto per oltre quattro ore in procura dove e' stato sentito come persona informata dei fatti dai pm titolari della inchiesta, Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, e dal procuratore aggiunto facente funzioni, Federico Centrone, dopo di che a lasciato i suoi interlocutori imboccando un'uscita secondaria per evitare i giornalisti in attesa. Successivamente si è appreso che lo stesso presidente delConsiglio di Stato ha consegnato ai pm di Perugia dei documenti poi acquisti agli atti dell'inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi. A confermarlo e' stato l'avvocato Francesco Gatti che ha accompagnato il magistrato senza comunque assistere alla deposizione. Il legale non e' voluto entrare nel merito dell'interrogatorio. ''De Lise - ha spiegato l'avvocato Gatti - ha riferito elementi di fatto utili alla procura per accertare la verita'''. ''Spero e penso di aver chiarito tutto. D'altronde sono stato io a presentarmi spontaneamente e a chiedere di essere sentito come persona informata dei fatti'', ha poi dichiarato all'Ansa lo stesso magistrato che non ha voluto però entrare nel merito della deposizione, facendo però notare di essersi presentato ''senza avvocato'' e per chiarire ''in via ufficiale'' ai magistrati quanto aveva gia' reso noto alla stampa, e cioe' che quell'assegno circolare da 250 mila euro versati sul suo conto il 16 luglio del 2009 e' parte del prezzo di un immobile all'Argentario, del valore complessivo di circa un milione di euro, venduto a Maria Chiara Scoca, figlia del noto avvocato amministrativista Franco Gaetano Scoca, firmatario dell'assegno. ''Ci sono i dati di fatto'', ha detto De Lise, facendo cosi' riferimento all'atto notarile di compravendita della casa al mare e alla matrice dell'assegno versato. Quanto poi alla fuga di notizie prima che gli investigatori accertassero la natura di quel versamento, il presidente del Consiglio di Stato, al termine della deposizione in procura, si limita ad aggiungere: ''non ho motivo di dubitare che la notizia non sia stata data da loro'', vale a dire dai magistrati. Condividi