PERUGIA - I sindacati dei trasporti dell'Umbria Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil tornano a ribadire la forte preoccupazione per i drammatici effetti dei tagli effettuati dal Governo attraverso la manovra Finanziaria sul sistema della mobilità in Umbria. A fronte di questa preoccupazione le organizzazioni sindacali avevano già da tempo chiesto alla Regione, alle due Province e all'Anci, in rappresentanza di tutti i Comuni dell'Umbria, l'attivazione di un tavolo di confronto per conoscere nel dettaglio la reale incidenza dei tagli e le intenzioni degli enti per farvi fronte.
L'unico soggetto ad aver sinora risposto a tale richiesta è stata la Regione dell'Umbria e in particolare l'assessore ai Trasporti Silvano Rometti, il quale, in un incontro tenuto lo scorso 2 settembre, ci ha confermate le notizie allarmanti relative all'entità dei tagli previsti per la nostra regione che, in base alla prima versione della manovra correttiva, ammonterebbero a circa 40 milioni di euro, su un totale complessivo di 100 attualmente spesi in tutto il comparto dei trasporti (ferro e gomma).
Rometti ha pure ricordato che è ancora aperto un tavolo tra la Conferenza delle Regioni ed il Governo per tentare di correggere le ricadute pesanti della Manovra. Tuttavia è comunque evidente che tagli di questa portata condurranno necessariamente da una parte ad un aumento dei costi dei biglietti per l'utenza (in un momento di pesante crisi economica delle famiglie) e dall'altro ad una riduzione dei servizi con particolare ricadute su quelli minimi essenziali, fino ad oggi assicurati da finanziamenti regionali.
Nell'incontro con l'assessore i sindacati hanno sottolineato che questa situazione si inserisce tra l'altro in un contesto in cui il costo-chilometro del sistema dei trasporti umbro (che include il costo del personale) è tra i più bassi d'Italia e in cui è già stato avviato, su spinta delle organizzazioni sindacali, il percorso di razionalizzazione del sistema mediante la creazione dell'Azienda unica della Mobilità (Umbria TPL). Percorso che rischia di essere complicato notevolmente dalla scure della Manovra.
In ogni caso, l'assessore Rometti ha confermato, come già concordato in un confronto con la precedente Giunta Regionale, che sono in fase di imminente deliberazione i circa 5 milioni di euro garantiti per l'avvio della nascitura Azienda Unica.
I sindacati hanno anche ribadito con forza all'Assessore l'irresponsabilità manifestata da alcuni enti che, come il Comune di Perugia, senza alcun confronto con i sindacati e dopo aver già aumentato il costo dei biglietti, manifestano l'intenzione di effettuare pesanti tagli al chilometraggio della rete, o peggio ancora, di esternalizzare a soggetti privati la gestione di parte della rete stessa, con pesanti ricadute sia in termini di tagli agli organici in Apm (e in futuro nell'Azienda unica), sia in termini di qualità delle condizioni di lavoro degli addetti.
Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil dell'Umbria diffidano dunque qualsiasi ente dal mettere in atto scelte unilaterali e chiedono contestualmente l'attivazione immediata del tavolo di confronto congiunto Regione-Province-Comuni utile a ridefinire il sistema della mobilità umbra, anche alla luce dei pesantissimi tagli imposti da Roma.
Le organizzazioni sindacali infine chiedono con forza che venga riattivato il tavolo dell'Azienda Unica, nel rispetto del protocollo sottoscritto lo scorso 21 dicembre, tavolo interrotto per la reiterata rigidità aziendale rispetto alla necessità, evidenziata dal sindacato, di concordare tutto il delicato processo di unificazione, limitando al massimo i disagi per coloro che dovranno cambiare sede di lavoro e soprattutto non mortificando le professionalità attualmente presenti in ogni singola azienda.
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