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di Marco Casavecchia Alla fine la spuntò il regista. All'equivoco tattico o, forse per meglio dire, all'opera incompiuta, si porrà rimedio, cercando quel giocatore che sia capace di dettare i tempi, operare aperture, effettuare verticalizzazioni e lanci verso gli esterni, che in questo Perugia nessuno si è dimostrato in grado di saper fare, come si addice ad una grande chiamata a comandare il gioco e non a subirlo; soprattutto a centrocampo, nobile zona del rettangolo di gioco, dove quasi sempre si decidono i destini di una squadra. Il Perugia vincente del passato remoto o di quello prossimo, ha potuto contare spesso, se non ci difetta la memoria, di un faro in mezzo al campo, regista classico o uomo d'ordine che sia stato, mezzali dal tocco vellutato numeri 10 estrosi e dai colpi di classe cristallina o registi arretrati, che dir si voglia. Per partire dalla storia degli ultimi 35 anni: Curi, Vannini, Biondi, Butti, Casarsa, De Stefanis, Fermanelli, Di Gennaro, Dossena, Manfrin, Brescia, Giunti, Bergamo, Cucciari, Manicone, Allegri, Liverani, Nakata, Di Francesco, Quadri, sono solo alcuni di quelli che possiamo citare a memoria ed in ordine sparso, magari, commettendo colpevolmente omissioni, delle quali chiediamo scusa fin d'ora. Il Grifo quindi, si mette in cerca di un regista, perché alla fine, Battistini compreso, un po' tutti si sono resi conto che i piedi buoni servono eccome. Sarà pur vero che il gioco non si deve fossilizzare, passando solo ed esclusivamente per i piedi di un solo uomo, bloccato il quale l'intera squadra va in sofferenza, tuttavia, quando in mezzo al campo c'è stato uno col fosforo ed i piedi fatati, ci sembra di ricordare che tutto è riuscito meglio. Anche il gioco sugli esterni. In ogni caso, il pur bravo Gentile è stato congedato con lode, con i ringraziamenti della società, ma con la "scusa" che non possiede le caratteristiche necessarie al gioco del Grifo. Eppure chi lo ha chiamato doveva conoscerne le prerogative tecniche e le possibilità d'impiego, nel centrocampo biancorosso. Ritorna in auge il nome di Quadri. Costo dell'operazione elevato, in termini di ingaggio e prestito. "Volere è potere" o in questo caso "potere è volere", visto che qualcuno dovrà decidersi a compiere questo sforzo economico per elevare, e di molto, le possibilità del Grifo di volare alto, per evitare di bruciare un anno di D ed investimenti che, con una rosa di venticinque "petali", dovrebbero essere già stati consistenti. Fare 30 e non fare 31, sarebbe logico e proficuo? Crediamo di no, ma non sono certo le nostre risorse personali a dover essere investite in tale operazione, pertanto, non potendo chiedere ad altri di poter disporre noi del loro denaro, dobbiamo aspettare e sperare che "'sto matrimonio si faccia quanto prima". Un saluto. Condividi