PERUGIA - Sono stati assegnati al ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, a don Pierino Gelmini ed a Rosella Aristei i premi banditi dall'associazione Umbria Mia Umbria, in collaborazione con il Comune di Deruta e l'Istituto d'arte derutese Alpinolo Magnini.
Il riconoscimento, denominato ''Premio citta' di Deruta'', e' destinato a personalita' che con il loro operato hanno contribuito a valorizzare la regione sotto il profilo culturale, sociale o economico. Mauro Lolli, presidente dell'associazione, ha ricordato stamani in conferenza stampa a Perugia che la scelta dei tre personaggi si e' basata su oltre 1.000 segnalazioni di associati e abitanti dell'Umbria. E' emersa, ha detto Lolli, ''una particolare ovazione per don Gelmini, che noi stessi ringraziamo come fondatore della Comunita' Incontro di Amelia, da cui sono nati in Italia 164 centri di recupero dalle dipendenze e 74 in altri Paesi, per un totale di 350.000 persone sostenute''.
Affonda sempre nel sociale la motivazione del premio a Rosella Aristei, vicesindaco e assessore alla cultura di Bastia Umbra, di cui e' stata considerata l'attivita' benemerita a favore dei disabili attraverso la onlus Il Giunco, che ha fondato e presiede.
Il ministro Brunetta - atteso, insieme agli altri vincitori, alla premiazione ufficiale di sabato prossimo al chiostro di San Francesco a Deruta nell'ambito della manifestazione ''Magia di un'arte'' - e' stato invece segnalato dalla gente ''per aver portato un vento nuovo nella pubblica amministrazione'', che fa considerare l'individuo non piu' come ''suddito di una borbonica burocrazia statale'' ma come ''cittadino in uno stato moderno ed efficiente''.
Ai vincitori saranno destinate tre opere in ceramica realizzate lo scorso anno scolastico dagli allievi dell'Istituto d'arte Magnini di Deruta e selezionate tra sette progetti da una commissione di Umbria Mia Umbria. I lavori dei ragazzi, presentati nel loro pregio di pezzi unici dalla storica dell'arte Claudia Bottini, si sono ispirati al tema dell'evoluzione del raffaellesco, il particolare stile di Deruta, nel terzo millennio. Un tema, ha precisato Lolli, scelto da Umbria Mia Umbria per promuovere un aggiornamento del celebre decoro derutese che affonda le radici nelle grottesche seicentesche, al fine di sottolineare ''la possibilita' che questa tradizione artistica si muova verso il futuro e stia al passo coi tempi''.
Tra le caratteristiche dei tre manufatti, che raffigurano simbolicamente un volo di colomba per Brunetta, la rinascita dopo la morte per don Gelmini e una Venere che allude all'amore filantropico per Aristei, spiccano i colori cangianti, dal giallo al blu, dal verde ramina all'arancio al manganese, tipici del nuovo stile.
''L'istituto, i cui iscritti per l'80 per cento sono ragazzi del posto, avvezzi al rumore del tornio al pari dei genitori e dei nonni, ha rischiato di chiudere - ha detto Lolli - ma a nome della cultura umbra la nostra associazione auspica la tutela della ceramica artistica del territorio e un master internazionale per la conoscenza del raffaellesco derutese potrebbe giovare''. Presenti alla conferenza di stamani anche il presidente onorario di Umbria Mia Umbria, Massimo Monni, l'artista della ceramica Laura Boccali e l'esperta d'arte Nicoletta Rossi.
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